Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Visione», il rosato irpino che sfida i provenzali
Mi è capitato più volte di sottolineare la propensione all’innovazione dei Feudi di San Gregorio di Sorbo Serpico. Lo testimoniano le iniziative assunte sia per arricchire il catalogo dei prodotti con referenze originali, sia per le strategie di espansione aziendali. Innovativo, senz’altro, può essere definito l’ultimo nato della premiata scuderia della famiglia Capaldo. Il nome è paradigmatico. Ci vuole «Visione» per affrontare un mercato sempre più complicato. Piazzare vari milioni di bottiglie non è facile come piazzarne poche decine di migliaia. Forse è per questo che i vini dei Feudi, pur mantenendo sempre un solido aggancio col territorio irpino (a parte le divagazioni extra regionali) hanno sempre avuto un taglio internazionale. Concepiti per piacere a tutte le latitudine, in linea con l’evoluzione del gusto dei consumatori di almeno tre su cinque continenti (su due piedi, non so se arrivino anche in Africa e in Oceania). Per «Visione» è stata adottata una nuova bottiglia dalla parete esterna ondulata. «Un dettaglio irrilevante», si dirà. Niente affatto, dico io: sugli scaffali, sempre più affollati, delle enoteche una bottiglia originale si fa notare subito; in più, aggiungo che, trattandosi, di un vino facile, non di un super classico, osare si può. Ma oltrepassiamo il vetro e addentriamoci nell’anima del vino. Un’anima gentile, come dimostra il delicato colore rosa con leggerissime sfumature di cipolla ramata di Montoro. Molto luminoso e discretamente consistente. Intenso, ampio e fine il bouquet: prevalgono sentori insistenti di fragola matura e di lampone, di ciliegie pure. Le note floreali sono attenuate rispetto a quelle minerali. In bocca dimostra un invidiabile equilibrio: secco e morbido, fresco e minerale. La persistenza finale è notevole. Sarà apprezzato da chi ama i blasonati rosati provenzali. Da abbinare agli scampi al vapore, alle triglie al cartoccio, alle frittelle di bianchetti, alle carni bianche, alla mozzarella di bufala.