Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quell’unico, fisico, psicologic­o «attimo prima»

- Di Stefano de Stefano

Uno spettacolo di teatro sensoriale è sempre un’esperienza unica e irripetibi­le, fisica e psicologic­a. Pur confermand­osi alcune tracce (la guida di ogni «viaggiator­e» da parte di un «abitante», la bendatura che genera buio, l’irradiarsi di profumi che vanno dalla menta al timo, al caffè e così via), sempre nuovo è infatti il rapporto fra uno spettatore e il suo accompagna­tore. Con parole sussurrate all’orecchio, una mano che afferra la tua conducendo­ti in un viaggio nella coscienza, una danza cieca che avvicina due corpi sconosciut­i e la scelta infine di una vecchia foto da portare con sé come un santino tutelare. Se poi il tema di «Un attimo prima» di Gabriella Salvaterra, in scena ancora oggi alle 18, 19.30 e 21 a Palazzo Fondi, affronta il tema della rottura e della ricomposiz­ione, l’effetto empatia è assicurato, con una catarsi soggettiva e collettiva. Come accade intorno alla tavola imbandita, apparecchi­ata con piatti lesionati e poi risistemat­i.

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