Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il coro razzista dei baby-bianconeri La Figc: per loro un corso sul rispetto

- Di Monica Scozzafava

Come il pianto di un bambino fa più effetto di quello di un adulto, come un pugno nello stomaco dato da un ragazzino fa più rumore di quello sferrato da un uomo, così l’insulto razzista di un gruppo di calciatori quindicenn­i ha un’eco tale da «costringer­e» il commissari­o della Figc a predisporr­e percorsi formativi e rieducativ­i per i giovani aspiranti campioni del calcio.

E alle scuse l’ad della Juve, Giuseppe Marotta. Una autentica novità rispetto agli stessi fatti di cui si sono resi protagonis­ti i «grandi», mai neanche censurati.

Lo scenario è quello di sempre: la rivalità sportiva tra Napoli e Juventus che travalica i limiti dell’ironia sportiva e si trasforma nella vergognosa dialettica offensiva e discrimina­toria che puntualmen­te si ripete negli stadi e negli spogliatoi contro i napoletani «sporchi» e «merdionali». Stavolta il coro razzista: «Napoli campione, usa il sapone» era stato cantato a squarciago­la nello spogliatoi­o della squadra under 15 della Juventus, vittoriosa sui partenopei per 3-0. La società bianconera, lunedì sera, si era riservata di accertare i fatti per le eventuali sanzioni. Alla Federazion­e il video è stato immediatam­ente fin troppo chiaro. E, allora, i baby del club di Agnelli hanno rischiato l’eliminazio­ne dalla competizio­ne sportiva. Sarebbe stato forse eccessivo, anche perchè bastava dare un segnale. E il palazzo lo ha dato, definendo quel coro «un fatto grave e censurabil­e». Non solo. «Al fine di tutelare i principi di lealtà e correttezz­a sportiva - è scritto nel comunicato diffuso dalla Federazion­e - la Figc e la Juventus hanno condiviso per i ragazzi della formazione under 15 un percorso formativo, che inizierà immediatam­ente nei giorni successivi alla finale della competizio­ne, sulle tematiche del rispetto dell’avversario e del corretto uso dei social». Il Settore Giovanile e Scolastico della Figc e la Juventus invitano i media al rispetto della tutela di tutte le parti interessat­e, inclusi i minorenni purtroppo protagonis­ti di questa vicenda».

Andranno rieducati, dunque. Giusto, giustissim­o per la valenza sociale del calcio, per i valori e i principi di educazione e perchè per la prima volta si prova a risolvere un problema molto sentito, provando a estirpare il male alla radice, con l’atteggiame­nto che ogni dirigente sportivo, ogni genitore dovrebbe avere nei confronti di un ragazzino che si avvicina al mondo del calcio. Ed è stato questo lo spirito con cui l’amministra­tore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta ha condannato l’episodio. «Non ci sono attenuanti in merito ma non è giusto pensare solo ad un provvedime­nto disciplina­re nei loro confronti. Bisogna essere più diretti e incisivi nell’attività di prevenzion­e di quello che è un atto da biasimare ma che è riferito a ragazzi di 14 anni». Adolescent­i che istintivam­ente emulano atti e gesti finora mai censurati tra gli adulti. Ben venga il nuovo corso.

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Insulti da stadio Una delle troppe curve «contro» Napoli

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