Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Piano Lavoro, strappo del governo

Oggi De Luca lancia il progetto per l’assunzione di 10 mila giovani: andrò avanti comunque

- Agrippa, Cuozzo, Merone

Mentre Fico annuncia che il Comune di Napoli sarà aiutato e il governo nomina i sottosegre­tari (6 i campani), De Luca lancia il Piano Lavoro. Alla convention non ci saranno ministri.

NAPOLI La questione migranti, il peso specifico degli Enti locali, le elezioni e le sorti del Movimento Cinque stelle. Il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico arriva a Napoli per partecipar­e alla giornata dedicata all’«Acqua bene comune» e si trova al centro di una serie di temi di stringente attualità su cui è sollecitat­o a rispondere.

La terza carica dello Stato non risponde sui risultati delle recenti elezioni comunali, ma non si sottrae ad una serie di consideraz­ioni sulla questione Aquarius. Ma prima sottolinea il suo impegno per il Mezzogiorn­o e promette aiuti ai sindaci. «I Comuni sono il primo pezzo dello Stato sul territorio e vanno aiutati. Sono i primi a raccoglier­e le istanze dei cittadini e ci sarà una legge specifica per sostenerli. E anche Napoli sarà aiutata», anticipa.

Sulla questione migranti, ricorda che tutti i Paesi europei devono farsi carico del problema. «Bisogna attivare un percorso di solidariet­à europea nella gestione dei flussi migratori. La solidariet­à deve essere di tutti i Paesi europei — ricorda —. Devono esserci quote proporzion­ali distribuit­e in modo equo secondo calcoli giusti. È quella la direzione. Una solidariet­à condivisa europea. Io ringrazio la Spagna che ha fatto un gesto di solidariet­à e i Paesi del Mediterran­eo devono essere uniti nel chiedere una politica differente dell’Europa. E penso che si dovrà andare a parlare sui tavoli europei del Regolament­o di Dublino».

Poi esprime una consideraz­ione sulle posizioni personali avanzate da alcuni sindaci sulla questione Aquarius. «Credo che de Magistris, come altri sindaci, abbia la libertà politica di poter esprimere qualsiasi opinione. Non dobbiamo però rendere rigidi gli scontri perché il grande problema sull’immigrazio­ne — aggiunge — è che nel Paese si polarizzan­o gli scontri tra buoni e cattivi, tra chi dice chiudiamo tutto e chi dice apriamo tutto. Non è quello il senso. Il senso è trovare una soluzione, perché comunque i flussi migratori ci saranno sempre, e trovare il modo giusto di gestirli in ambito europeo. Perché quando si gestiscono bene le cose i flussi migratori possono diventare un’opportunit­à sia per chi arriva sia per il Paese che ospita. Ci si deve mettere a un tavolo e bisogna ragionare su quello che vogliamo fare così per i braccianti, così con le migrazioni».

Eppure in queste ore pare ci siano anime diverse — e pensieri differenti — all’interno del M5S. Ma Roberto Fico — che ha manifestat­o vicinanza ad una Ong — si affretta a sgomberare il campo da queste ipotesi.

«Sull’operato delle Ong non c’è nessuna contrappos­izione con il ministro Toninelli. Le Ong che lavorano nel Mediterran­eo - dice - fino a prova contraria sono organizzaz­ioni che fanno e danno solidariet­à. Dire che c’è qualcosa di strano in una Ong è come dire che se un politico è corrotto sono tutti corrotti. Non è cosi, le Ong fanno un grande lavoro. Se poi c’è qualche caso particolar­e è tutto da vedere, perché ancora non vedo alcuna condanna a quella Ong specifica. Non si può fare certamente di tutta l’erba un fascio».

Poi il presidente della Camera affronta i lavori della mattinata intitolati «Il governo delle risorse idriche dopo sette anni dal referendum». Un convegno organizzat­o da Alberto Lucarelli del dipartimen­to di giurisprud­enza della Federico II al quale la terza carica dello Stato prende parte ricordando il suo impegno su questo fronte e spingendos­i oltre fino a legare la sua presidenza «all’ approvazio­ne da parte del Parlamento di una legge sull’acqua pubblica che difenda questo bene essenziale e faccia rispettare la volontà popolare espressa dagli italiani col referendum del 2011». Roberto Fico incontra il padre comboniano Alex Zanotelli, storico esponente delle battaglie per l’acqua bene pubblico, e ricorda che l’approvazio­ne di una legge «è importante non solo per tutelare l’ acqua come bene di tutti ma anche per affermare un concetto culturale e cioè che sull’acqua pubblica non si può fare profitto».

I lavori della giornata sono stati aperti dal rettore dell’università Federico II, Gaetano Manfredi, che ha sottolinea­to che è «giusto porre all’ordine del giorno un tema sensibile come quello dell’acqua pubblica e la richiesta di un intervento legislativ­o per consentire agli enti di accentuare la gestione pubblica del bene».

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ComitatoIl presidente della Camera Roberto Fico abbraccia padre Alex Zanotelli uno dei più attivi nella lotta per l’acqua pubblica

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