Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Cardarelli aspetta il chirurgo Testa L’uomo di «Time»
Celebre negli Usa per aver realizzato il primo trapianto di utero
Giuliano Testa, chirurgotrapiantologo, inserito da Time tra le 100 persone più influenti al mondo, è pronto a tornare in Italia. Al Cardarelli.
Giuliano Testa, chirurgo-trapiantologo, inserito dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti al mondo, è pronto a tornare in Italia. Anzi, è pronto a trasferirsi a Napoli. Nato a Padova e in forze al Baylor University Medical Center di Dallas, Testa dovrebbe approdare presto al Cardarelli, visto che è suo il primo nome in lista nella graduatoria del concorso come direttore di struttura complessa di chirurgia epatobialiare e trapianto di fegato.
Parafrasando dal calcio, Giuliano Testa potrebbe essere il «fuoriclasse» di una squadra che già conta «campioni» di fama internazionale.
Negli ultimi mesi la direzione strategica del Cardarelli ha avviato (e ormai quasi concluso) la più imponete opera di reclutamento che l’ospedale napoletano ricordi. Un team di primari, sono addirittura 28, selezionato guardando ai titoli e al merito. Addirittura 9 i medici che hanno vinto pur non provenendo dal Cardarelli.
Quanto al possibile nuovo direttore in arrivo dagli Usa, è chiaro che il suo è un nome che fa molto rumore. Del resto, con lui nella lista stilata da Time ci sono persone del calibro del presidente Donald Trump e del principe Harry. Attori quali Nicole Kidman e star come Elton John. In questo consesso, Testa è uno degli unici due italiani che figurano (l’altra è l’astrofisica Marica Branchesi).
Dopo i colloqui di rito a Napoli (a concorso chiuso), il chirurgo ieri è volato nuovamente a Dallas, dove è a capo del team che ha realizzato il primo trapianto di utero negli Usa. Un trapianto che è stato un successo, visto che la ricevente ha poi dato alla luce un bambino.
L’articolo che spiega l’importanza del medico è stato scritto dalla protagonista dell’intervento che, per ragioni di privacy, è rimasta anonima. «Nonostante le avversità — racconta la donna, che ha partorito nel novembre 2017 — il dottor Testa è stato un pilastro di forza e affidabilità, e la sua sicurezza è stata contagiosa».
Il medico padovano è a capo del team che ha messo in piedi negli Usa il primo test clinico sul trapianto, che può avvenire da donatore vivente o da cadavere, su dieci donne affette dalla sindrome di Mayer-Rokitansky-KüsterHauser, o Mrkh, una rara malattia genetica per cui si nasce senza utero. Il bimbo dato alla luce nel 2017 è il secondo di cui si ha notizia, dopo il parto avvenuto in Svezia nel 2014 descritto su Lancet.
«Facciamo trapianti tutti i giorni —aveva affermato Testa dopo la nascita del “suo” bimbo — ma questo è diverso. Non posso descrivere cosa ci ha insegnato dal punto di vista emozionale».
Questa l’esperienza che più di altre lo ha reso noto ai non addetti ai lavori, ma Testa è un luminare del trapianto di fegato e reni. E a Napoli il chirurgo potrebbe offrire un grandissimo contributo, implementando quella che di fatto è già un’attività di tutto rispetto: nel 2017 al Cardarelli sono stati realizzati ben 58 trapianti di fegato. Molti, ma soprattutto estremamente importante il trend di incremento, visto che l’anno precedente di trapianti se n’erano realizzati 42.
È bene chiarire che Giuliano Testa, pur avendo vinto il concorso, ora dovrà anche accettare. Fonti ufficiose dell’ospedale riferiscono che, nell’incontro di ieri con la direzione strategica del nosocomio del V omero, si sia già trovata un’intesa. Dunque, il medico sarebbe pronto a dire addio agli Stati Uniti per una nuova avventura all’ombra del Vesuvio.
Resta da vedere cosa faranno gli americani pur di tenerselo, e ovviamente il chirurgo dovrà affrontare la questione anche in famiglia. Tuttavia, dalle parti del Cardarelli c’è ottimismo.
Al di là di come andrà a finire, il fatto che una tra le 100 persone più influenti al mondo decida di partecipare ad un concorso che potrebbe portarlo per lavoro dagli Usa alla Campania è già un segnale importante.
Forse qualcosa sta realmente cambiando, e se alla fine Testa arriverà davvero al Cardarelli, ci sarà una maggiore motivazione per i camici bianchi del presidio della zona collinare. Inoltre, sarà stato un risultato positivo anche per Ciro Verdoliva (direttore generale), Franco Paradiso (direttore sanitario) e Anna Iervolino (direttore amministrativo). Al management va indubbiamente il merito di aver creato le condizioni per fare del Cardarelli un ospedale appetibile per i migliori professionisti al mondo.
Esperto Potrà migliorare i numeri degli interventi complessi