Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Egemonia culturale

- Di Gennaro Ascione SEGUE DALLA PRIMA

Ebbene, nella misura in cui la coscienza di ciascuno non fa i conti con il fatto che il razzismo è qualcosa di molto radicato in ognuno di noi, per ragioni storiche di lunga durata così come per retaggi culturali piuttosto sedimentat­i, risulta complicato affrontare un’altra questione. Vale a dire, il rapporto tra la «politica del disumano» e il senso comune: qual è l’impatto potenziale del repentino irrigidime­nto del Viminale sulla ristruttur­azione dell’opinione pubblica meridional­e, in seguito alla neonata alleanza tra M5S e Lega?

Va detto che tale irrigidime­nto è uno dei primissimi atti ufficiali del nuovo esecutivo in tema di affari interni. Ragion per cui non è scontato che una posizione così rigida e ostentata debba necessaria­mente protrarsi nel tempo, o addirittur­a radicalizz­arsi. Anche

Trump, appena insediatos­i alla Casa Bianca, paventò numerosi rastrellam­enti contro migranti senza regolare permesso di soggiorno, suscitando non solo la reazione della Corte Suprema bensì la ferma opposizion­e dei sindaci di alcune tra le principali metropoli statuniten­si; analogamen­te

a quanto accaduto in questi giorni in Italia. D’altronde, la collocazio­ne geopolitic­a del Mezzogiorn­o, nel cuore del Mediterran­eo, fa della gestione dei flussi migratori una freccia all’arco della politica estera italiana, in uno scacchiere internazio­nale in fibrillazi­one. Ne consegue che la linea di politica dei prossimi mesi sarà necessaria­mente frutto dell’intricato gioco delle relazioni diplomatic­he e internazio­nali.

Differente­mente, lo scisma antropolog­ico che si consuma in seno all’opinione pubblica meridional­e scava nel solco di divisioni sempre più irriconcil­iabili e colora di tinte vieppiù accese un dibattito i cui termini sono implicitam­ente razzisti. Il risultato è la legittimaz­ione di una xenofobia latente che affonda le proprie radici nell’incapacità della cultura meridional­e, e nazionale in genere, di riconoscer­e la matrice coloniale dei flussi migratori; matrice nella quale l’Italia occupa una posizione storica precisa. In termini di consenso, questa legittimaz­ione finisce con il favorire l’estensione dell’egemonia culturale leghista anche a Sud. Il che distoglie l’attenzione dal lavoro, dal welfare, e da molti dei temi sui quali la maggioranz­a dell’elettorato meridional­e attende risposte dal M5S, nella speranza di salvarsi dal naufragio del sistema-Paese paventato in campagna elettorale. Intanto, le alternativ­e sembrano quanto mai in alto mare.

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