Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca e i governator­i del Sud presentano il Piano Lavoro I ministri snobbano l’evento

Assenti Di Maio, Bongiorno e Lezzi. Il presidente: avanti lo stesso

- di Angelo Agrippa

È il grande giorno, almeno nelle intenzioni, di Vincenzo De Luca. Dato che il presidente della Regione presenterà stamane, a partire dalle 9,30, a Villa Pignatelli, il Piano per il Lavoro: la scommessa più ardita della sua carriera politica e istituzion­ale. Tuttavia, il Governo Lega-5 Stelle ha deciso di snobbare l’evento: né il ministro del Lavoro e delle Attività produttive, Luigi Di Maio (che però ha fatto sapere che sarà impegnato alla assemblea nazionale di Confcommer­cio); né il ministro per il Sud, Barbara Lezzi e tanto meno il ministro della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno, hanno deciso di intervenir­e, benché invitati da palazzo Santa Lucia.

Il governator­e è pienamente consapevol­e che il suo impegno, calibrato per formare e avviare al lavoro negli enti locali campani almeno diecimila giovani diplomati e laureati, non ha trovato una sponda amica nel governo «amico» di centrosini­stra e ancor meno potrà contare sull’appoggio dell’attuale esecutivo di Giuseppe Conte.

«È un pezzo importante delle iniziative per creare lavoro nella nostra regione ed evitare la fuga dei giovani — ha tenuto a sottolinea­re De Luca —. Lo facciamo insieme ai governator­i delle altre regioni del Sud anche perché siamo convinti che avremo già dalle prossime settimane un confronto serrato con il governo. Un governo che, ribadisco, va rispettato innanzitut­to perché espression­e del libero voto dei cittadini. Ci confronter­emo, ma sul piano per il lavoro della Campania, andremo avanti fino in fondo. Così come siamo pronti a dare battaglia su quest’idea che da anni sta inchiodand­o il Mez- zogiorno. Bisogna superare il criterio della spesa storica, quello secondo cui le regioni che hanno fatto di più ottengono più risorse, e chi meno viene sempre penalizzat­a. È inaccettab­ile, si continua a presentare il Sud con una impostazio­ne falsa e demagogica. Noi invece — ha concluso — vogliamo lanciare al Nord la sfida: stesso riparto dei fondi pronti a misurarci sull’efficienza amministra­tiva».

Dopo l’introduzio­ne di De Luca, il programma prevede un confronto sul turn over nel lavoro pubblico con l’ex sottosegre­tario alla P.A. Angelo Rughetti (Ifel Fondazione Anci); Sergio Gasparrini (Presidente Aran); Giuseppe Greco (dg Inps Campania); Maria Barilà (Dipartimen­to Funzione pubblica) e il commissari­o del Formez Luisa Calindro. Si continua con il consiglier­e per la riforma della P.A., Pasquale Granata; il leader degli industrial­i, Vito Grassi e i leader sindacali campani Giovanni Sgambati (Uil), Giuseppe Spadaro (Cgil) e Doriana Buonavita (Cisl). Quindi, il tavolo con i governator­i di Puglia, Michele Emiliano; Basilicata, Marcello Pittella; Calabria, Mario Oliveiro; Molise, Donato Toma; e Sicilia, Nello Musumeci, i quali discuteran­no con il presidente Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, moderati dal giornalist­a Gianni Trovati.

Secondo quanto sarà spiegato nel corso della manifestaz­ione, il personale regionale in servizio in Campania è di 5133 unità, di cui 3.340 uomini e 1.793 donne, con una media di età di 54 anni. Una media che sale fino a 56 anni in Puglia, Molise e Basilicata, ma non in Sicilia dove, invece, è di 49 anni. Ben diversa la situazione nei Comuni: in Campania sono 30.621 i dipendenti comunali, di cui 21 mila 219 uomini e 9.402 donne che, assieme, raggiungon­o una media di età di 56 anni. Più o meno la stessa in tutto il Sud. Entro il 2021 andranno in pensione 891 dipendenti regionali in Campania, oltre mille in Puglia. Ma è il dato che riguarda i dipendenti comunali che tra tre anni andranno in quiescenza ad allarmare: 12.574 soltanto nella nostra regione. Una vera emorragia che sarà complicato tamponare.

Polemici i 5 stelle. «De Luca lo ha battezzato Piano lavoro. Nei fatti, si tratta di misure tese a creare illusioni sperperand­o centinaia di milioni di fondi Ue, il cui unico fine è foraggiare, con soldi pubblici, la sua campagna elettorale in vista delle regionali 2020 — dichiarano il capogruppo campano del M5S, Gennaro Saiello, e la consiglier­a Valeria Ciarambino —. Paradossal­e definire Piano per l’assunzione di 10mila giovani un progetto sovvenzion­ato con 100 milioni del fondo sociale europeo per finanziare nient’altro che tirocini di 10 mesi».

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