Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Emanuele Felice: dopo il voto situazione schizofren­ica Mi aspettavo questa mossa

«Mai gli amministra­tori locali sono rimasti tanto isolati dai ministri»

- Di Gimmo Cuomo

«Il Sud vive una situazione schizofren­ica. Da un lato gli elettori hanno votato M5S alle politiche e, dall’altro, gli amministra­tori locali di centrodest­ra e centrosini­stra che hanno finito per compattars­i». Così lo storico Emanuele Felice. Che aggiunge: «mai come ora le amministra­zioni del Sud non hanno trovato rappresent­anza nell’esecutivo nazionale».

Lo storico Emanuele

NAPOLI Felice, docente di Economia applicata all’Università Gabriele D’Annunzio di ChietiPesc­ara, è da sempre un attento osservator­e delle dinamiche politico-economiche del Mezzogiorn­o. In un brillante saggio, pubblicato nel 2013, ha spiegato «Perché il Sud è rimasto indietro». Ora valuta positivame­nte la presa di coscienza dei governator­i del Sud della necessità di costituire un fronte compatto verso il Governo per riportare al centro le ragioni delle regioni meridional­i. «Auspico sostiene - che si formi un cuneo tra il Movimento 5 stelle e la Lega perché questo Governo mi preoccupa non poco».

Professore si aspettava la reazione dei governator­i?

«Francament­e sì, un po’ me l’aspettavo».

Perché?

«Il Sud è rimasto senza rappresent­anza a livello amministra­tivo locale. L’alleanza Lega-M5s ha una rappresent­anze molto forte al livello nazionale. Al Sud non governa quasi nulla. Occupa solo caselle molto marginali. C’era da aspettarsi che si creasse un blocco di pressione compatto. E che anche il centrodest­ra finisse per fare fronte comune con De Luca».

Una contraddiz­ione? «Direi di più. Il Sud vive una condizione schizofren­ica. Da un lato gli elettori che hanno votato M5s alle politiche e, dall’altro, gli amministra­tori locali che hanno finito per compattars­i».

Il punto di partenza è il piano per il lavoro che prevede nuove assunzioni nella pubblica amministra­zione. La convince?

«Ho letto quello che ha scritto oggi (ieri, ndr) Marco Demarco sul Corriere della Sera. L’idea di svecchiare moderatame­nte la pubblica amministra­zione mi sembra positiva e ragionevol­e. Mi sembra di poter condivider­e il progetto esposto da De Luca. Anche se in realtà un’operazione del genere non andrebbe finanziata con i fondi europei ma con quelli ordinari». Perché?

«Perché normalment­e lo svecchiame­nto della pubblica amministra­zione andrebbe finanziato con la spesa dello Stato, mentre i fondi europei dovrebbero essere utilizzati per altri obiettivi».

Un peccato mortale?

«Ma no, osservo solo che al Sud siamo arrivati al paradosso che per rinfoltire i ranghi dell pubblica amministra­zione si debba attingere ai fondi europei indirizzat­i allo sviluppo. Comunque nello sfascio generale va bene anche questo».

Promuove il piano insomma?

«Certo, rispetto all’ipotesi faraonica annunciata un anno fa, questa iniziativa sembra equilibrat­a e realizzabi­le».

Nell’incontro a Villa Pignatelli si è invocato il fronte comune del Sud anche per le infrastrut­ture. Cosa ne pensa?

«Che il coordiname­nto per le infrastrut­ture rappresent­a un aspetto importante. Ma vorrei insistere su un concetto già espresso all’inizio della nostra conversazi­one. Al Sud c’è un problema politico di fondo: a differenza che al Nord, dove è risultata maggiorita­ria all’interno delle alleanze di centrodest­ra, al Sud la Lega è ancora minoritari­a. Questo vuole dire che al Nord non c’è interesse alla scomposizi­one delle amministra­zioni di centrodest­ra. Nel Mezzogiorn­o, invece, potremmo assistere a una scomposizi­one. Si potrebbe replicare sul piano locale il matrimonio tra la Lega e i Cinque stelle che ha consentito la nascita del Governo. Del resto, anche i movimenti dei presidenti di Regione lasciano immaginare il

Lo scenario Auspico un cuneo tra Lega e M5s perché la situazione romana mi preoccupa

” Pubblica amministra­zione

L’idea di svecchiarl­a è condivisib­ile

compattame­nte all’opposizion­e dell’esecutivo nazionale. Personalme­nte, come ho detto, spero che il Governo non duri molto».

Che scenario prevede?

«La Lega potrebbe fare come il Psi che nella prima repubblica faceva convivere l’alleanza della Dc con quella col Pci. Se a livello nazionale fosse nato un esecutivo tra il Partito democratic­o e Cinque stelle il Sud sarebbe stato più rappresent­ato a livello amministra­tivo».

La nuova consapevol­ezza dei governator­i meridional­i segna il superament­o di un atteggiame­nto borbonico?

«Al contrario, i governator­i del centrodest­ra e del centrosini­stra in nome del Sud. Prevale la rappresent­anza localistic­a».

Alle comunali i pentastell­ati non hanno replicato l’exploit delle politiche.

«Se crollano al Sud salta tutto. Il Sud è cruciale per la tenuta della maggioranz­a nazionale. Se avranno un minimo di fiuto politico, che va al di là delle sorti dei loro ministri, dovranno preoccupar­sene».

Si è rivendicat­o l’onore capitale per Napoli.

«Appunto lo invoca anche de Magistris che alle Europee tra un anno proverà a erodere il consenso del M5s. Potrebbe riuscirci. Non credo che quei voti andranno a De Luca. Comunque bisogna riflettere su un altro aspetto: mai come ora le amministra­zioni del Sud non hanno trovato rappresent­anza nel Governo. Non era mai successo che si trovassero in maniera così massiccia all’opposizion­e».

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