Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Magistris incontra gli operai Fca licenziati

- Salvatore Avitabile

NAPOLI Si sposta a Napoli la battaglia dei cinque operai di Fca licenziati per aver, nel giugno del 2014, inscenato una finta impiccagio­ne dell’amministra­tore delegato Sergio Marchionne all’esterno del polo logistico di Nola. Oggi, alle 14, i cinque ex dipendenti del Lingotto saranno ricevuti dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) ci ha telefonato e chiesto di incontrarc­i. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché il nostro è stato un licenziame­nto politico - afferma Mimmo Mignano, uno dei cinque addetti licenziati Non faremo, però, una passerella elettorale. Vogliamo solo essere aiutati».

Ai cinque (Mimmo Mignano, Marco Cusano, Massimo Napolitano, Antonio Montella e Roberto Fabbricato­re) il gruppo Fca ha chiesto la restituzio­ne degli stipendi percepiti indebitame­nte negli ultimi due anni. «Si tratta complessiv­amente di 200 mila euro - dice ancora Mignano Siamo senza lavoro e rischiamo di perdere la casa». Oggi i cinque operai saranno protagonis­ta anche di una pacifica manifestaz­ione di protesta. «Sì, porteremo sulle spalle una croce e ci metteremo una maschera di immigrati per far capire che siamo noi i nuovi poveri», afferma Mignano.

La vicenda è iniziata nel 2014 con la finta impiccagio­ne di Marchionne davanti al polo logistico di Nola. Un’iniziativa per protestare contro due suicidi avvenuti nel sito campano. Fca licenziò i cinque autori della protesta. E il provvedime­nto di licenziame­nto fu confermato dal Tribunale di Nola. Poi i cinque fecero ricorso alla Corte di Appello di Napoli e, nel settembre del 2016, i giudici ribaltaron­o la sentenza di primo grado e annullaron­o il licenziame­nto. I cinque furono reintegrat­i e ricevetter­o gli stipendi arretrati. Ma Fca non li reintegrò. «Siamo stati pagati regolarmen­te 1700 euro al mese ma ci hanno lasciati a casa», racconta ancora Mignano.

Due anni a casa, pagati e senza lavorare: poi il colpo di scena. Fca ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione che ha annullato il reintegro. Operai licenziati, dunque. E due giorni dopo Fca ha chiesto ai cinque la restituzio­ne degli stipendi indebitame­nte percepiti. Il 23 giugno, a Pomigliano, il caso sarà al centro di un’assemblea.

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