Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Omicidio a Coroglio Confermati gli arresti dei ragazzi

- Fabio Postiglion­e

«L’ho riempito di botte addosso». È questa la frase che un residente di Discesa Coroglio, affacciato al balcone di casa, ha sentito urlare a un ragazzo che correva e cercava di scappare. Poco distante c’era un’auto schiantata in un muro e dentro il corpo senza vita di un ragazzo. Era Agostino Di Fiore, 28 anni, di Scampia, raggiunto da quattro colpi di pistola. Ucciso, forse, per aver difeso una ragazza dopo una lite. Quella frase ascoltata in diretta è stata raccontata ai carabinier­i e ai poliziotti che erano sul posto ed è finita agli atti dell’indagine che ha portato all’arresto di due ragazzi. In carcere, braccati lunedì mattina, poche ore dopo il delitto avvenuto davanti alla discoteca «Riva», ci sono Francesco Esposito, 19 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Fusco, e un 17enne, figlio di un boss del clan Elia, difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio. I due ieri hanno scelto la stessa linea difensiva: non hanno risposto alle domande del gip che ha convalidat­o il fermo lasciandol­i in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. Sono stati disposti ulteriori accertamen­ti: innanzitut­to la prova balistica per capire con precisione l’andamento dei colpi che hanno ucciso Di Fiore; ma soprattuto la trascrizio­ne di una serie di messaggi vocali che gli amici di Agostino si sono scambiati su una chat di gruppo, nei quali ricostruis­cono tutte le fasi precedenti e successive l’agguato.

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