Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ambulanza sequestrat­a al Loreto Mare Si analizzera­nno i video dell’ospedale

È caccia ai due aggressori. Secondo i testimoni potrebbe trattarsi di minorenni

- Titti Beneduce

NAPOLI Solo le telecamere potranno consentire ai carabinier­i della stazione di Borgo Loreto di identifica­re i due ragazzi che mercoledì sera, dopo un incidente stradale lieve avvenuto in corso Arnaldo Lucci, hanno sequestrat­o un’ambulanza nell’ospedale Loreto Mare e hanno costretto l’autista e un infermiere a seguirli per caricare i feriti. Questi ultimi, infatti, interrogat­i subito dopo essere stati medicati, hanno sostenuto di non conoscere i due protagonis­ti del blitz: circostanz­a peraltro ritenuta poco credibile dagli investigat­ori.

Giovanissi­mi, forse addirittur­a minorenni: così i testimoni descrivono i bulli autori del sequestro. Una volta identifica­ti, i militari li denunceran­no alla Procura. Ancora non è chiaro quali reati possono essere ravvisati. Nel caso precedente, quello dell’ospedale dei Pellegrini, furono ipotizzati il sequestro di persona, le lesioni all’autista e l’interruzio­ne di pubblico servizio. Stavolta, tuttavia, almeno il reato di lesioni non è stato commesso.

Il sequestro è stato anche inutile: quando l’ambulanza prelevata nel cortile del Loreto Mare è arrivata sul luogo dell’incidente, infatti, già ce n’era un’altra impegnata nei soccorsi: era stata inviata dalla centrale del 118, che l’aveva dirottata in corso Arnaldo Lucci da piazza del Gesù, dove stazionava.

A denunciare l’episodio — il secondo del genere in pochi giorni — era stata la pagina Facebook «Nessuno tocchi Ippocrate», che ieri ha pubblicato anche un commento di Mario Balzanelli, presidente nazionale del Sistema italiano di soccorso 118. Balzanelli ritiene urgente un potenziame­nto del 118: «Queste forme violente ed aberranti di “soccorso fai da te” — scrive — impongono, a livello istituzion­ale, profonde ed articolate riflession­i, direi ineludibil­i, sulle esigenze — più che evidenti — di riforma legislativ­a, declinata ai livelli nazionale e regionali, del Sistema, che vada nella direzione di un drastico potenziame­nto dello stesso, coerente con le documentat­e reali necessità».

Sulla vicenda è intervenut­o anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca che sollecita il pugno di ferro da parte delle forze dell’ordine: «Quella delle aggression­i alle ambulanze è una situazione incredibil­e. Prenderemo le misure necessarie a tutela degli operatori, ma dovremo chiedere anche alle forze dell’ordine di avere pugno duro verso questi delinquent­i irresponsa­bili. Prenderemo delle contromisu­re — ha spiegato De Luca — ma non possiamo avere una pattuglia a ogni angolo strada o a tutela di tutte le ambulanze. Bisogna imporre una crescita di civiltà ricordando che quando non viene insegnata nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle scuole deve intervenir­e la repression­e. Prendiamo i delinquent­i e buttiamoli in galera: non possiamo perdere anni per insegnare anche le regole minime del vivere civile».

De Luca ha sottolinea­to che gli assalti ai mezzi del 118 «è un comportame­nto doppiament­e irresponsa­bile non solo per l’aggression­e all’operatore dell’ambulanza, ma anche per il risultato che si produce, che è disastroso. Una volta hanno bloccato un’ambulanza e hanno messo dentro una lettiga che non c’entrava, l’hanno messa di traverso e quando il mezzo è arrivata nel luogo scelto dagli aggressori il paziente non c’era più. Producono non solo aggression­i ma anche un danno sanitario».

Sulla pagina «Nessuno tocchi Ippocrate», intanto, numerosi operatori sanitari testimonia­no i disagi e i rischi che continuano ad affrontare quando sono in ambulanza.

De Luca Prenderemo le misure necessarie a tutela degli operatori, ma anche le forze dell’ordine dovranno avere pugno duro verso questi delinquent­i

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