Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E si segue anche la pista della «bravata»

- Dal nostro inviato Piero Rossano

Gli investigat­ori seguirebbe­ro anche una pista diversa da quella del furto nell’ambito delle indagini sulla sparizione delle «formelle» dall’opera nota come «Ex voto» dell’artista francese Christian Boltanski, facente parte della collezione Terrae Motus ospitata alla Reggia di Caserta. Le tracce non porterebbe­ro solo ai visitatori - circa 800 i biglietti staccati - che sabato hanno affollato il monumento in occasione degli eventi di «Alla Reggia con noi», il programma di ingressi serali al costo di soli 3 euro. L’ipotesi che si fa spazio è che la sottrazion­e dei due elementi dall’opera potrebbe essere avvenuta, infatti, anche a ridosso di una rappresent­azione teatrale. Prima o dopo l’evento. Una eventualit­à alla quale carabinier­i e polizia danno un certo credito.

Sabato 9 giugno, in diversi punti del monumento, erano in programma tre spettacoli. Negli appartamen­ti storici gli attori della Compagnia della Città hanno portato in scena «Vinti e vincitori»; nella sala dei Fasti Farnesiani hanno tenuto un concerto i musicisti dell’Italian Clarinet Mood; nelle sale che ospitano le opere raccolte da Lucio Amelio, infine, gli studenti di un liceo del capoluogo si sono esibiti nella rappresent­azione de «Il presente non basta» liberament­e tratta dall’omonima opera del latinista Ivano Dionigi. Lo spettacolo è stato ospitato proprio tra le opere della collezione Terrae Motus, dove è stata riallestit­a e inaugurata il 1 giugno del 2016 dopo che l’Aeronautic­a Militare aveva liberato gli spazi secondo l’accordo tra Difesa e Mibact. Non solo: ancor prima che il pubblico potesse affluire in quei saloni, ai ragazzi era stato concesso di utilizzare gli spazi dell’esposizion­e come «spogliatoi»: è lì che hanno portato i costumi di scena, è lì che hanno adagiato borsoni e custodie degli strumenti musicali. In quei frangenti non c’era il personale di sorveglian­za. Assieme a loro è entrato anche qualche accompagna­tore? È a questo che si cerca di dare una risposta. L’area è stata passata al setaccio dalla scientific­a di carabinier­i e polizia ma si è portati a pensare che possa essersi trattato solo di una «bravata» e che le figure sottratte - dopo il clamore suscitato - possano tornare presto al loro posto.

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