Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Genny «’a carogna» trasferito a Livorno Adesso si cerca chi gli ha dato l’iPhone
Tornerà a Napoli a luglio per un processo in cui è imputato. Due le indagini aperte
di essere affiliate alla camorra. Innanzitutto si indaga sui colloqui che «Genny» ha svolto negli ultimi mesi. Il sospetto, infatti, è che il telefono cellulare possa essere stato passato nella sala colloqui da qualcuno di sua conoscenza. Non aiutano certo i sistemi di controllo obsoleti che sono agli ingressi, come spesso hanno denunciato tutte le sigle sindacali degli agenti di polizia penitenziaria. Non aiutano neanche i sistemi di sorveglianza, cosiddetta «dinamica», che permettono meno libertà di movimento ai poliziotti che sono costretti a guardare a vista decine di detenuti contemporaneamente.
Certo è che sei telefoni sono entrati nell’Alta sorveglianza del padiglione Avellino e adesso si sta cercando di comprendere come sia stato possibile. Fonti interne raccontano che una delle falle nel sistema è rappresentato dalla consegna dei pacchi con generi alimentari e vestiti, soprattutto le calzature. Le suole molto doppie di alcune scarpe rendono quasi impossibile il controllo. Basta infatti rimuovere la suola interna, scavare all’interno fino a ricavare uno spazio per poter inserire lo smartphone, rimettere la suola e inviare il pacco. Quasi sempre il destinatario del telefono non è mai lo stesso che riceve il pacco. Poi da un padiglione all’altro ci sono molti ex detenuti che svolgono lavori interni, che a volte, si prestano a fare galoppini di oggetti e messaggi, per i capiclan della camorra che poi sanno come ringraziarli.