Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pausilypon - Suggestioni all’imbrunire, spettacoli nel «luogo dove finisce il dolore»
Giancarlo Giannini, accompagnato dal jazz contaminato dalle sonorità mediterranee napoletana del Marco Zurzolo Quartet, inaugura stasera la decima edizione di Pausilypon - Suggestioni all’imbrunire». La manifestazione è ideata e curata dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus, d’intesa con la soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, e si svolge nel teatro che Publio Vedio Pollione, volle realizzare nel I secolo avanti Cristo insieme ad una maestosa villa circondata da terreni agricoli e peschiere. Giannini recita brani e poesie scritte Pablo Neruda, Garcia Lorca, Marquez, Shakespeare, Cecco Angiolieri, Pedro Salinas. Amore, malinconia, ironia e rabbia sullo sfondo del tramonto posillipino. La rassegna prevede quest’anno sette appuntamenti, uno alla settimana, fino al 28 luglio. Tra gli artisti protagonisti del teatro ci saranno Giovanni Esposito con «Il Baciamano» e Ivan Castiglione con «La solita cena». Gli appuntamenti musicali vedranno in scena i virtuosismi del pianista Bruno Bavota, il percussionista norvegese Ingar Zach con l’ensemble composto da Renato Grieco, Chiara Mallozzi, Davide Maria Viola e Riccardo La Foresta. A conclusione, come ogni anno, l’orchestra acustica del Pausilypon diretta da Francesco Capriello. Questa edizione vedrà inoltre l’arte della danza protagonista di una serata con lo spettacolo «Scappa Napoli» per la regia di Manuela Barbato e le coreografie di Marcella Martusciello. L’ingresso è sempre alle 18 dalla Grotta di Seiano, alla Discesa Coroglio 36. «Quest’anno - informa Maurizio Simeone, presidente del Centro Studi Gaiola - i proventi della rassegna saranno utilizzati per il recupero delle cisterne romane all’interno del parco archeologico che andranno poi a costituire una parte ulteriore del percorso di visita e daranno vita ad un affascinante itinerario all’interno della lecceta». Il connubio tra natura, archeologia, storia e arte è stato, in effetti, il filo conduttore della rassegna all’interno del Parco di Pausilypon fin dalla prima edizione. Anche per questo, sin da allora, gli organizzatori vollero evitare allestimenti scenici, elettronici ed infrastrutturali che avrebbero potuto in qualunque modo alterare il fascino naturale del sito archeologico. Fu una scelta indovinata, che è stata ribadita nelle successive rassegne e caratterizzerà anche quella che comincia stasera. Ci si avvicina in punta di piedi alla straordinaria bellezza del Pausilypon, «il luogo dove finisce il dolore».