Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco divide il governo Il leader M5S: aiuto il Comune Ma con Salvini è lite continua
Il leghista: «Come Hitler? Roba da matti». Il Cinque Stelle: darò una mano alla città
NAPOLI Con Matteo Salvini lo scontro è continuo, quotidiano. Ma con l ’a l t ro v i cepremier, Luigi Di Maio, de Magistris sembra invece aver parto un dialogo. Aspetto non secondario se si pensa che il capo del M5s è anche ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, cosa fondamentale in una città alle prese con una crisi occupazionale endemica. Prova ne sono le parole di Di Maio in un video su Facebook: «Oggi — dice — ci sono dei lavoratori in difficoltà all’ingresso del ministero. Sono uscito adesso per incontrarli e parlare con loro. Lo Stato deve essere dalla parte dei cittadini». Nelle immagini si vede Di Maio parlare con alcuni lavoratori napoletani all’ingresso del ministero del Lavoro, operai che lamentano una drastica riduzione dell’orario di lavoro nella società a cui appartengono e che agi- sce in subappalto per la Città metropolitana, guidata proprio da de Magistris. «Siamo a disposizione — rimarca Di Maio —, nel primo pomeriggio chiamerò il sindaco e gli chiederò di cosa ha bisogno. Ci sono tanti problemi in questo Paese, li risolveremo uno alla volta. Oggi mi metto a lavoro con il sindaco di Napoli e poi vi aggiornerò». Ma se le parole del capo politico dei Cinquestelle lasciano preludere ad una collaborazione istituzionale, tra de Magistris e Salvini — forse anche in maniera politicamente strategica da parte del sindaco — si re gi s t r a i nvece l ’e nnesimo con il ministro dell’Interno che in un tweet scrive. «De Magistris li batte proprio tutti: “Salvini mi ricorda Hitler e Mussolini. Roba da matti». E poi aggiunge: «Il mio unico obiettivo è ridare orgoglio e dignità all’Italia, riportando regole, ordine e sicurezza: è solo buonsenso». Il leader della Lega replica così alle parole di de Magistris del giorno prima, quando l’ex pm, commentando le frasi del leader del Carroccio sul censimento dei rom, aveva detto che si trattava di «parole simili a quelle pronunciate da Hitler e Mussolini». «Salvini sembra quasi essere il presidente del Consiglio per la forte presenza», commenta de Magistris, «smettiamola di fare propaganda per coprire il nulla fatto finora e iniziamo a parlare dei problemi: di che integrazione vogliamo, di come contrastare la violenza di strada, la corruzione, le mafie, di che Europa vogliamo. È venuto il momento che rendano conto dei progetti di governo perché da giorni si parla come se si stesse ancora in campagna elettorale».
A rincarare il tam tam di attacchi incrociati che vedono il sindaco napoletano al centro della polemica, anche il governatore De Luca: «Napoli — ha detto il governatore — è umanesimo, accoglienza, generosità, confronto senza timori con altre culture. Altra cosa è però la Napoli del disordine, della violenza, del caos, quella la dobbiamo cancellare». Per De Luca «dobbiamo recuperare la grande identità di Napoli e liberarci della piccola eredità dell’ammuina, della confusione di Piazza Garibaldi dove per attraversare il quartiere dall’Annunziata alla stazione centrale c’è da fare un percorso di guerra da paura. Dobbiamo liberarci dal degrado delle periferie, del cimitero di Ponticelli a via Mastellone, dove a 50 metri dall’ingresso c’è una discarica a cielo aperto. Questo richiede un impegno serio e una capacità di amministrazione e risoluzione dei problemi».