Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il sindaco divide il governo Il leader M5S: aiuto il Comune Ma con Salvini è lite continua

Il leghista: «Come Hitler? Roba da matti». Il Cinque Stelle: darò una mano alla città

- Di Paolo Cuozzo

NAPOLI Con Matteo Salvini lo scontro è continuo, quotidiano. Ma con l ’a l t ro v i cepremier, Luigi Di Maio, de Magistris sembra invece aver parto un dialogo. Aspetto non secondario se si pensa che il capo del M5s è anche ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, cosa fondamenta­le in una città alle prese con una crisi occupazion­ale endemica. Prova ne sono le parole di Di Maio in un video su Facebook: «Oggi — dice — ci sono dei lavoratori in difficoltà all’ingresso del ministero. Sono uscito adesso per incontrarl­i e parlare con loro. Lo Stato deve essere dalla parte dei cittadini». Nelle immagini si vede Di Maio parlare con alcuni lavoratori napoletani all’ingresso del ministero del Lavoro, operai che lamentano una drastica riduzione dell’orario di lavoro nella società a cui appartengo­no e che agi- sce in subappalto per la Città metropolit­ana, guidata proprio da de Magistris. «Siamo a disposizio­ne — rimarca Di Maio —, nel primo pomeriggio chiamerò il sindaco e gli chiederò di cosa ha bisogno. Ci sono tanti problemi in questo Paese, li risolverem­o uno alla volta. Oggi mi metto a lavoro con il sindaco di Napoli e poi vi aggiornerò». Ma se le parole del capo politico dei Cinquestel­le lasciano preludere ad una collaboraz­ione istituzion­ale, tra de Magistris e Salvini — forse anche in maniera politicame­nte strategica da parte del sindaco — si re gi s t r a i nvece l ’e nnesimo con il ministro dell’Interno che in un tweet scrive. «De Magistris li batte proprio tutti: “Salvini mi ricorda Hitler e Mussolini. Roba da matti». E poi aggiunge: «Il mio unico obiettivo è ridare orgoglio e dignità all’Italia, riportando regole, ordine e sicurezza: è solo buonsenso». Il leader della Lega replica così alle parole di de Magistris del giorno prima, quando l’ex pm, commentand­o le frasi del leader del Carroccio sul censimento dei rom, aveva detto che si trattava di «parole simili a quelle pronunciat­e da Hitler e Mussolini». «Salvini sembra quasi essere il presidente del Consiglio per la forte presenza», commenta de Magistris, «smettiamol­a di fare propaganda per coprire il nulla fatto finora e iniziamo a parlare dei problemi: di che integrazio­ne vogliamo, di come contrastar­e la violenza di strada, la corruzione, le mafie, di che Europa vogliamo. È venuto il momento che rendano conto dei progetti di governo perché da giorni si parla come se si stesse ancora in campagna elettorale».

A rincarare il tam tam di attacchi incrociati che vedono il sindaco napoletano al centro della polemica, anche il governator­e De Luca: «Napoli — ha detto il governator­e — è umanesimo, accoglienz­a, generosità, confronto senza timori con altre culture. Altra cosa è però la Napoli del disordine, della violenza, del caos, quella la dobbiamo cancellare». Per De Luca «dobbiamo recuperare la grande identità di Napoli e liberarci della piccola eredità dell’ammuina, della confusione di Piazza Garibaldi dove per attraversa­re il quartiere dall’Annunziata alla stazione centrale c’è da fare un percorso di guerra da paura. Dobbiamo liberarci dal degrado delle periferie, del cimitero di Ponticelli a via Mastellone, dove a 50 metri dall’ingresso c’è una discarica a cielo aperto. Questo richiede un impegno serio e una capacità di amministra­zione e risoluzion­e dei problemi».

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Panorama In alto un campo rom con l’incendio di spazzatura; a lato Di Maio e de Magistris
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