Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Una legge per smantellare i campi rom
Proposta di Zinzi e Mocerino, che guidano le commissioni Terra dei fuochi e Anticamorra
Il titolo della proposta di legge che sarà presentata domani in conferenza stampa è «Norme contro il degrado e per lo smantellamento dei campi Rom nella Regione Campania». A sottoscriverla sono due consiglieri regionali di opposizione: Gianpiero Zinzi, di Forza Italia e presidente della commissione sulla Terra dei fuochi, e Carmine Mocerino, del gruppo Caldoro presidente (che è a capo della commissione Anticamorra). Entrambi si pongono l’obiettivo di «porre fine ad una condizione di degrado sociale, peri urbano e ambientale che ha da tempo oltrepassato i limiti della decenza umana, soprattutto per i più piccoli».
NAPOLI Il titolo della proposta di legge che sarà presentata domani in conferenza stampa è «Norme contro il degrado e per lo smantellamento dei campi Rom nella Regione Campania». A sottoscriverla sono due consiglieri regionali di opposizione: Gianpiero Zinzi, di Forza Italia e presidente della commissione sulla Terra dei fuochi, e Carmine Mocerino, del gruppo Caldoro presidente e a capo della commissione Anticamorra. Entrambi si pongono l’ obiettivo di« porre fine aduna condizione di degrado sociale, periurbano e ambientale che ha da tempo oltrepassato i limiti della decenza umana, attraverso lo smantellamento dei campi Rom, intesi come luoghi in cui si compiono abitualmente reati contro l’ambiente in condizioni di vita insopportabili, soprattutto per i minori».
La proposta dei due consiglieri regionali si fonda su un presupposto: quello del riconoscimento della stanzialità delle minoranze Rom, in modo tale che «promuovendo processi di transizione verso forme abitative convenzionali che non contemplino l’assegnazione di alloggi di edilizia economica e popolare» si procede al «recupero edilizio di edifici abbandonati e\o dismessi (...) seguendo il criterio dell’equa dislocazione territoriale su tutto il territorio regionale». In particolare il «recupero ad uso abitativo di edifici abbandonati o dismessi riguarda fabbricati quali ex opifici, ex scuole ed ex caserme da ristrutturare e rendere agibili attraverso forme di auto recupero, ossia di partecipazione di maestranze Rom».
Non solo, è previsto un disciplinare che prevede alcune condizi oni v i ncol a nt i : « a ) Ciascun nucleo familiare, all’atto della assegnazione, si assuma l’obbligo di partecipare alle spese di gestione dell’unità abitativa nonché precise responsabilità circa il mantenimento e la gestione dell’alloggio; b) ai fini del regolare pagamento delle utenze almeno un componente familiare sia in possesso di un contratto di lavoro; c) tutti i componenti del nucleo familiare (tranne i minori in età scolare) sottoscrivano una dichiarazione di immediata disponibilità alle offerte formative di inserimento lavorativo proposte dai Comuni e dalla Regione Camp ani a;d)i minori siano in regola con gli obblighi vaccinali; e) i genitori o i tutori dei minori certifichino la regolare frequenza della scuola dell’obbligo». E i finanziamenti? Si fa leva su quelli europei e sui 16 milioni derivanti «dai progetti finanziati dalla prefettura di Napoli all’ indomani del disciolto Commissariato sulla emergenza Rom».
Insomma, niente ruspe. Ma un impegno deciso a rimuovere qualunque impedimento. La Campania è la regione con la più alta concentrazione di «baraccopoli informali»: insediamenti spontanei di nomadi. Ma su quanti siano i Rom e i Sinti non v’è alcuna certezza. C’è chi dice circa diecimila e chi parla di cifre superiori. Da Scampia a Ponticelli a Giugliano il capitolo delle tensioni e delle decisioni istituzionali forti ha fatto conoscere più stagioni di proclami altisonanti ma privi di qualunque esito. Ora, la proposta di legge a firma Zinzi e Mocerino potrebbe trovare il sostegno degli altri gruppi consiliari. La Lega, con il deputato Gianluca Cantalamessa, l’ha già sposata: «È una iniziativa che saluto con favore — commenta — poiché è in linea con quanto chiedono i cittadini per disciplinare la presenza delle popolazioni nomadi in Campania». Men- tre i 5 stelle, attraverso la consigliera regionale Valeria Ci ar ambino, ammettono :« Il Movimento si attiene alle direttive europee e alla strategia nazionale del 2012 sulle popolazioni nomadi. Vogliamo il superamento dei campi Rom e in particolare di quelli irregolari puntando su inclusione e legalità. Valuteremo la proposta di legge e se rientrerà in questo quadro di condivisione saremo pronti a dare il nostro contributo». E perché non dovrebbe appoggiarla anche il governatore Vincenzo De Luca? È lui che a più riprese ha sottolineato che «se ci sono famiglie che intendono integrarsi e rispettare i modi di vivere del nostro paese apriamo le braccia, se ci sono bimbi che vogliono andare a scuola invece di dedicarsi all’ accattonaggio, bene. Se c’ è gente che vuole continuare a vivere così deve essere espulsa dal nostro territorio. Dai campi Rom partono spedizioni per appiccare i roghi, rubare i tombini di ghisa e il rame, acqua e energia elettrica. Come si svuotano i campi? Con le forze di polizia, si va esi sgomberano osi mandano in galera. Non conosco altre regole in un Paese civile».
Non sono le ruspe di Salvini, ma l’esortazione a sgombrare... i campi dal buonismo e dal caos suggerisce più di una assonanza.
” Le condizioni Ciascun nucleo familiare assegnatario dovrà assumersi l’obbligo di partecipare alle spese di gestione dell’unità abitativa