Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«emozionanti»
Slow Food premia con la chiocciola i produttori artigianali che raccontano il territorio campano
Cosa c’è di meglio d’estate di una birra fresca per combattere la calura? La guida alle birre d’Italia di Slow food che assegna riconoscimenti a birrifici, beer farm e birre, ci può aiutare a scegliere le birre campane più adatte al nostro gusto. La guida, infatti, oltre ad attribuire riconoscimenti ai birrifici (chiocciola, bottiglia e fusto), premia anche le birre sia in base all’uso (quotidiane o grandi birre) che al loro contenuto slow, ovvero per la loro particolarità di essere non solo eccellenti per valore organolettico ma emozionanti, perché raccontano la storia di un territorio, di un birrificio o di un birraio. La nuova edizione 2019, uscita a distanza di due anni dalla precedente, premia con la chiocciola due birrifici artigianali campani, il Birrificio Sorrento a Massa di Giuseppe Schisano e Francesco Galano, e il Birrificio dell’Aspide a Roccadaspide di Vincenzo Serra. Per slow food i due birrifici campani, dunque, sono quelli che si distinguono per importanza, qualità generale e costanza produttiva. Ai birrifici Karma di Alife, nel Casertano e Borrillo di Molinara nel Beneventano sono state invece assegnate le Bottiglie, che premiano le aziende migliori per produzione di birre complesse, articolare e di grande carattere.
Infine l’unico Fusto campano, che contraddistingue i produttori capaci di esprimersi soprattutto con birre semplici e facili da bere, è andato al birrificio Maneba di proprietà di Eccellenze Campane, a Striano. Questo birrificio è anche il più premiato per le “birre quotidiane”, ben quattro: Clelia, Oro di Napoli, ‘A fenesta e Spaccanapoli. Ci sono poi Smoky Eye di Lievito e Nuvole; Bussentina di Rudeboy; Sta fresca di Stimalti; Ko lsch di Saint John’s; Samnia di Birrificio del Sannio; Armida di Birrificio Sorrento; Fortore di Borrillo; Nefeli di Bella ‘Mbriana; Blonde di
Birrificio dell’Aspide. Il birrificio Karma è il più premiato per le “grandi birre” con tre etichette: Amber Doll, Na’ tazzulella ‘e cafè e Carminia. Segue il Birrificio Dell´Aspide con Gairloch e Zarina. Le altre sono Belgian Trip di Lievito e Nuvole; Rudeboy di Rudeboy; Sta Sciroccata di Stimalti; Kbirr di Felix Kbirr; Syrentum di Birrificio Sorrento; Rescignana di Borrillo; Zimmaro di Bella ‘Mbriana e ‘A Livella di Maneba. Infine, tre le birre “slow” sono andate a Elèa di Birrificio Sorrento; Granum di Serrocroce e Belle saison di Birrificio dell’Aspide.