Corriere del Mezzogiorno (Campania)
E all’Università di Salerno si sta studiando
Organizzato un corso teorico-pratico in 4 lezioni Il 6 luglio la serata finale con assaggi e premiazione
La pizza è una questione di chimica. E anche di meccanica e sempre, comunque, di sapori e tradizioni. E così nel Campus di Fisciano si studia il passato, il presente e il futuro del cibo più amato al mondo. Infatti l’Associazione Universitaria Uni.Sapori ha dato il via al progetto L’Ateneo della Pizza corso teorico - pratico a cui collabora anche il Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale, le aziende Molini Pizzuti, le Conserve Vegetali Carbone, Fisar Salerno, la sezione del Cisl Giovani Unisa e diversi docenti dell’ateneo di Fisciano. Quattro lezioni più un evento finale per imparare tutto quello che si può su una buona pizza.
«La pizza - racconta Luca Martuscelli, vicepresidente dell’Associazione Uni.Sapori è sicuramente uno dei cibi più noti ed esplorati. Eppure raramente se ne studiano tutte le componenti. Ci sono tanti corsi su come fare la pizza perfetta ma volevamo fare qualcosa di diverso. Così quando quest’anno ci siamo interrogati su che eccellenza del territorio esplorare, come facciamo praticamente ogni anno, la pizza ci è venuta subito in mente. Ma abbiamo deciso di coinvolgere ricercatori e docenti per analizzare il tutto anche da un punto di vista più scientifico».
Iniziato il 12 giugno l’Ateneo della Pizza si concluderà il 6 luglio con una serata finale completa di degustazione. «A partire dalle 16.30 - continua Martuscelli - ci sarà infatti il concorso per decretare il miglior pizzaiolo non professionale, a cui prenderanno parte tutti i partecipanti al corso. Partecipanti composti da agronomi, studenti e anche casalinghe che si sono iscritte perché vogliono stupire famiglia e amici con la loro destrezza di pizzaiole». Infatti ogni lezione prevede anche una parte pratica, che segue però un momento di studio. E se il 12 giugno si è partiti dalle basi esplorando la storia della pizza e il suo valore sociale ed economico non sono mancate e non mancheranno i momenti di confronto ancor più scientifici. «Dopo tutte le novità del caso su farine, cereali e quant’altro per dare il via al proprio impasto, mercoledì scorso ci siamo concentrati sulla chimica della pizza. Cosa la fa lievitare e come interagiscono tra loro gli ingredienti? Invece mercoledì 27 ci sarà il professor Di Matteo dell’Università di Salerno, esperto di Tecnologia Industriale, a fare una panoramica di strumenti e mezzi di cottura ai nostri allievi. Il prossimo 4 luglio invece si parlerà di marketing, di analisi dei costi e di internazionalizzazione del prodotto. Questo perché la pizza, oltre che esser buona, è un business ed è giusto valorizzarlo».
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