Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ciliegie, raccolta ko per colpa di un insetto

Produzione dimezzata a causa della mosca asiatica Allarme dalla Valle dell’Irno: «Ora lo stato di calamità»

- Alessandra Caligiuri

La ciliegia è il frutto simbolo dell’inizio dell’estate. Quest’anno, però, in Campania c’è il serio rischio di non trovare quella della valle dell’Irno sui banchi dei mercati. Infatti, una delle varietà più pregiate della regione è stata attaccata dalla mosca asiatica. Il problema ha coinvolto tutta la valle dell’Irno, zona compresa tra la provincia di Salerno e quella di Avellino. La ciliegia in questione è quella di Braciglian­o, che appartiene alla varietà “Spernocchi­a”. Il frutto è stato riconosciu­to dal ministero dell’agricoltur­a tra i prodotti agricoli tradiziona­li censiti ogni anno.

La ciliegia coltivata nel comune in provincia di Salerno matura intorno alla seconda decade di giugno, ed ha frutti di colore rosso vivo, che tendono verso una tinta molto scura. Di grandezza medio grande, la sua polpa è corposa e succosa.

Tuttavia, questa primavera la mosca asiatica ha rovinato i raccolti. L’insetto depone le sue uova dentro i frutti, quando ancora sono di colore tra il giallo e il rosato. Quando si schiudono, dopo circa 6 o 12 giorni, le larve iniziano a nutrirsi della polpa, fino a che non raggiungon­o il nocciolo e la ciliegia non cade a terra, ormai inutilizza­bile. In questo caso, non è bastata la cura farmacolog­ica indicata. Il problema ha interessat­o non solo Braciglian­o, ma tutta la valle del fiume Irno.

A prendere in carico la questione è stato il Gruppo di azione locale “Terra è vita”, impegnato nello sviluppo rurale del territorio. Il Gal ha stimato che il comparto ciliegia della valle tra Salerno e Avellino ha perso circa il 50% della normale produzione.

Il gruppo ha raccolto le istanze dei produttori, come spiega il presidente Francesco Gioia: «Viste le gravi problemati­che causate della mosca asiatica al comparto, abbiamo sentito il sindaco di Braciglian­o, il quale ha richiesto lo sta- to di calamità naturale. Inoltre, insieme ai produttori abbiamo deciso di contattare immediatam­ente la Regione, per capire in che modo è possibile venire incontro agli agricoltor­i che hanno subito un così grave danno».

In Campania la memoria corre subito al cinipide della castagna. L’insetto cinese diffuso in Italia a partire dal Piemonte e successiva­mente arrivato nella nostra regione causò gravi perdite, calcolate in quasi il 90%, della produzione del frutto dal riccio spinoso.

Se, purtroppo, il raccolto di questa stagione è andato perduto, l’obiettivo del Gal è capire cosa fare per non ripetere gli stessi errori nella prossima. «Memori dei gravissimi danni causati dal cinipide al settore castanicol­o, vogliamo adoperarci affinché un’altra calamità non colpisca un comparto determinan­te per l’economia non solo di Braciglian­o, ma di un territorio molto più vasto, che si estende sulle province di Salerno ed Avellino. – continua il presidente Gioia – Ci dispiace ancora di più, alla luce del fatto che stiamo lavorando per il riconoscim­ento Igp della ciliegia di Braciglian­o. Per questo, vogliamo capire, insieme alla Regione, cosa fare per prevenire e fronteggia­re in tempo questa calamità».

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 ??  ?? Che bontà La ciliegia di Braciglian­o ha un nome particolar­e: «Spernocchi­a» ed è riconosciu­ta dal ministero dell’agricoltur­a
Che bontà La ciliegia di Braciglian­o ha un nome particolar­e: «Spernocchi­a» ed è riconosciu­ta dal ministero dell’agricoltur­a

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