Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ciliegie, raccolta ko per colpa di un insetto
Produzione dimezzata a causa della mosca asiatica Allarme dalla Valle dell’Irno: «Ora lo stato di calamità»
La ciliegia è il frutto simbolo dell’inizio dell’estate. Quest’anno, però, in Campania c’è il serio rischio di non trovare quella della valle dell’Irno sui banchi dei mercati. Infatti, una delle varietà più pregiate della regione è stata attaccata dalla mosca asiatica. Il problema ha coinvolto tutta la valle dell’Irno, zona compresa tra la provincia di Salerno e quella di Avellino. La ciliegia in questione è quella di Bracigliano, che appartiene alla varietà “Spernocchia”. Il frutto è stato riconosciuto dal ministero dell’agricoltura tra i prodotti agricoli tradizionali censiti ogni anno.
La ciliegia coltivata nel comune in provincia di Salerno matura intorno alla seconda decade di giugno, ed ha frutti di colore rosso vivo, che tendono verso una tinta molto scura. Di grandezza medio grande, la sua polpa è corposa e succosa.
Tuttavia, questa primavera la mosca asiatica ha rovinato i raccolti. L’insetto depone le sue uova dentro i frutti, quando ancora sono di colore tra il giallo e il rosato. Quando si schiudono, dopo circa 6 o 12 giorni, le larve iniziano a nutrirsi della polpa, fino a che non raggiungono il nocciolo e la ciliegia non cade a terra, ormai inutilizzabile. In questo caso, non è bastata la cura farmacologica indicata. Il problema ha interessato non solo Bracigliano, ma tutta la valle del fiume Irno.
A prendere in carico la questione è stato il Gruppo di azione locale “Terra è vita”, impegnato nello sviluppo rurale del territorio. Il Gal ha stimato che il comparto ciliegia della valle tra Salerno e Avellino ha perso circa il 50% della normale produzione.
Il gruppo ha raccolto le istanze dei produttori, come spiega il presidente Francesco Gioia: «Viste le gravi problematiche causate della mosca asiatica al comparto, abbiamo sentito il sindaco di Bracigliano, il quale ha richiesto lo sta- to di calamità naturale. Inoltre, insieme ai produttori abbiamo deciso di contattare immediatamente la Regione, per capire in che modo è possibile venire incontro agli agricoltori che hanno subito un così grave danno».
In Campania la memoria corre subito al cinipide della castagna. L’insetto cinese diffuso in Italia a partire dal Piemonte e successivamente arrivato nella nostra regione causò gravi perdite, calcolate in quasi il 90%, della produzione del frutto dal riccio spinoso.
Se, purtroppo, il raccolto di questa stagione è andato perduto, l’obiettivo del Gal è capire cosa fare per non ripetere gli stessi errori nella prossima. «Memori dei gravissimi danni causati dal cinipide al settore castanicolo, vogliamo adoperarci affinché un’altra calamità non colpisca un comparto determinante per l’economia non solo di Bracigliano, ma di un territorio molto più vasto, che si estende sulle province di Salerno ed Avellino. – continua il presidente Gioia – Ci dispiace ancora di più, alla luce del fatto che stiamo lavorando per il riconoscimento Igp della ciliegia di Bracigliano. Per questo, vogliamo capire, insieme alla Regione, cosa fare per prevenire e fronteggiare in tempo questa calamità».