Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Avellino, rottamati De Mita e Mancino Ma il grillino Ciampi non ha i numeri

Il primo cittadino pentastell­ato invita tutti a sostenere una giunta di salute pubblica

- Simona Brandolini

NAPOLI Ad Avellino nasce e finisce la Prima Repubblica (De Mita e Mancino), viene rottamata la Seconda (Umberto Del Basso de Caro e Vincenzo De Luca) e vorrebbe nascere la Terza. Quella del popolo, in giallo. Ma per ora si deve accontenta­re di un’anatra zoppa. Ché il sindaco, inaspettat­amente straeletto al ballottagg­io, il grillino Vincenzo Ciampi, è senza maggioranz­a e ora invita tutti, avversari e non, a un «governo di salute pubblica» che gestisca «le emergenze cittadine con responsabi­lità e per il bene di tutti».

Strana la vita, però. Chi avrebbe scommesso che gli antisistem­a sarebbero riusciti ad attaccare e azzoppare il sistema di potere più longevo della storia repubblica­na? Eppure già il 4 marzo scorso i sintomi c’erano tutti. Basti pensare che nel collegio confeziona­to per far eleggere Giuseppe De Mita (e strappato a Rosetta D’Amelio), quello dell’Alta Irpinia, De Mita jr e i dem avevano preso la prima pesante sconfitta, battuti da Generoso Maraia, figlio di un attivista di sinistra che denunciava i disastri dell’Isochimica quando non lo faceva nessuno. Eppure si è andati avanti. Raccoglien­do intorno ad una figura molto stimata in città, l’avvocato penalista (anche di Mancino) Nello Pizza, una coalizione monster che andava da De Mita a Mancino, incredibil­mente insieme, Del Basso de Caro e De Luca, inspiegabi­lmente insieme. Il risultato? Primo turno: Pizza al 42 per cento (le liste invece al 52 per cento) e Ciampi appena al 20 per cento (la lista addirittur­a al 14). Dopo quindici giorni la situazione si ribalta: Ciampi al 59,5 per cento, Pizza al 40,5 per cento. Un risultato incredibil­e e che la dice lunga anche su quello che è accaduto nei supplement­ari ad Avellino. I tre avversari subito schierati con Ciampi, come se non bastasse anche qualche tradimento in casa Pizza. Eletto il pentastell­ato, anzi straeletto, ma senza maggioranz­a. In città, ovviamente, si festeggia. «In maniera contenuta», spiega Ugo Grassi, senatore 5 Stelle, che aveva preconizza­to in qualche modo la vittoria. D’altronde il Movimento, che non ha mai avuto grandi risultati alle amministra­tive, in Campania aveva puntato su Avellino. Non a caso aveva calato gli assi: due i comizi di Luigi Di Maio e ben sette sottosegre­tari in supporto.

Ma il merito, dicono ieri durante una conferenza stampa affollatis­sima, per lo più va a Carlo Sibilia che «ha sacrificat­o la sua vita per cambiare la città e il Paese». Anche un po’ la storia dell’umanità ma questa è un’altra storia. C’è chi piange passando la parola a «Carlo Sibilia». «Oggi non è un punto di arrivo — dice —. Vincenzo è sindaco ma deve far sentire questa città libera. Questa città ha sofferto. Da oggi non saremo più pecore, ma cittadini liberi. Non accetterò mai più che un ragazzo di vent’anni di Avellino abbia possibilit­à diverse da un coetaneo di New York. Qualsiasi sistema di potere a lungo andare si logora». Ciampi ha già promesso che si ridurrà lo stipendio da sindaco. Ma nel frattempo deve riuscire a farlo. In consiglio comunale attualment­e l’opposizion­e ha 18 consiglier­i, la maggioranz­a 13. «Ma chi farà cadere un’amministra­zione per uno sfizio politico?», ripete Sibilia. E mica ha torto. Prende la parola il sindaco e non ha nulla di bellicoso: «Riconosco a Pizza doti di equilibrio e serietà. Lavoreremo insieme per il bene di Avellino. Mi rivolgo a tutti i consiglier­i eletti: da oggi ognuno di loro è consiglier­e della città non di un partito politico. Come lo è il sindaco». E in un impeto di chiarezza dice: «Me lo chiedo da ieri: perché Avellino ha cambiato strada? Perché il rapporto tra amministra­ti e amministra­tori non c’era più, quando manca il lavoro, quando manca la fiducia, il vecchio sistema di potere cade. Il merito dei 5 Stelle è aver capito le esigenze dei cittadini. Io sarò un sindaco di garanzia». Giorno dopo giorno, delibera dopo delibera. Il salto sul carro dei vincitori, poi, è uno sport sempre in voga. Si attendono nuove maggioranz­e.

Sibilia

È il politico che ha firmato la vittoria della svolta e adesso i cinque stelle vogliono cambiare tutto

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Successo a sorpresa Vincenzo Ciampi neosindaco di Avellino del M5S

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