Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Magistris: «Renzi ha dissolto il Pd Lavoro con Dema per un’alternativa»
Venerdì serata in discoteca con raccolta fondi e iscrizioni al Movimento
Il suo partito, Dema, come avvenuto alle ultime Politiche, è rimasto alla finestra. Nessuna lista, nessun candidato, nessun sostegno. Niente di niente. Perché — si racconta al suo interno — la prossima tappa elettorale saranno le Europee del 2019, se non addirittura le Regionali del 2020 quando lo stesso sindaco sarà, come ha annunciato, candidato.
Nel frattempo, l’idea del primo cittadino è di lavorare ad un raggruppamento di sinistra che potrebbe vedere — questa è la speranza dello stesso ex pm — il sindaco di Napoli tra i leader nazionali, non foss’altro perché si tratta di uno dei pochi sindaci di sinistra, insieme a Leoluca Orlano a Palermo, che guida una grande città. Perché la crisi del Pd «apre una grande strada e noi ci stiamo organizzando per percorrerla. Non da soli, certo».
Non mancano, quindi, «rapporti con alcuni dirigenti del Partito democratico, anche se la crisi di quel partito è una cosa che devono risolversi al loro interno, dove il renzismo è ancora forte e dove il loro modello è certamente opposizione rispetto alla nostra esperienza politica». Ma l’idea di una federazione di Sinistra, di tutte le sinistre, è oggetto di riflessione in casa del primo cittadino. Il quale, sulle elezioni dell’altro ieri in Campania, non ha dubbi sul fatto che ci sia stato «un successo del centrodestra a guida salviniana, un forte arretramento del Pd, anche se il centrosinistra ha tenuto in alcune parti con l’appoggio di qualche lista civica e un sostanziale brusco rallentamento dello stesso Movimento 5 Stelle», ha commentato il sindaco. «Ad Avellino — è l’analisi che fa — è stata una vittoria un po’ particolare perché è un’alleanza di tutti, anche con le destre, contro un altro. I dati amministrativi restano comunque sempre relativi».
Secondo de Magistris, «ci sono due tipi di proposte per contrastare, almeno da quello che si vede, l’avanzata di Salvini». Ed ancora: «Una, che io non condivido, è il cosiddetto fronte repubblicano, cioè tutti contro Salvini ma, questa, farà solo crescere il consenso di Salvini». L’altra, è nel fare politica in maniera diversa da quella di Salvini, «fatta non solo di idee diverse ma anche di fatti diversi. Come ad esempio l’esperienza napoletana, ma non solo».
«Credo — è stato il suo ragionamento — che da lì si può partire per allargare, non per fare esperienze localistiche o solamente settarie, ad esperienze concrete di tanti amministratori, comitati, associazioni di movimenti, di esperienze civiche, di cittadini, che rappresentano un fronte sicuramente costituzionale ed ampio dove, sicuramente, non puoi collocare quelli che sono stati i protagonisti della vittoria di Salvini».
«Diciamo, insomma che Renzi, da questo punto di vista, passerà anche lui alla storia per aver dissolto in così poco tempo il Partito democratico e per aver contribuito in modo determinante a far diventare Salvini così forte. Bisogna anche dare dei meriti al Movimento 5 Stelle perché sicuramente passerà alla storia per aver reso Salvini maggioritario, dal 17 per cento ad essere di fatto il presidente del Consiglio».
Dalla speranza di occupare uno spazio politico alla necessità di raccogliere fondi — e iscritti — per Dema: il partito del sindaco organizza una serata di crowdfunding al «Nabilah», locale di Bacoli, venerdì prossimo, con tanto di tariffario pubblicato sul profilo Facebook di Dema.