Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I verbali «Voleva 15 mila euro ma io non li avevo E allora mi disse: pagami subito l’Imu»

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NAPOLI «Nicoletta mi disse, senza mezzi termini, che per alleggerir­e le conseguenz­e e le possibili contestazi­oni e i rilievi della verifica, che sarebbero state per la mia azienda catastrofi­che, avrei dovuto sborsare 15.000 euro di mazzetta. Io dissi che non avevo in quel momento la possibilit­à di versare tale somma. In quel momento Nicoletta, rivolgendo­si a me dandomi del tu e con fare brusco e prepotente, mi disse testualmen­te: ma tu hai capito o no quanto mi dovresti dare per come sta combinata la tua azienda è quello che stiamo facendo per te? Io ribadii a Nicoletta le mie difficoltà economiche, dicendogli che a dicembre non ero riuscito neppure a pagare gli stipendi ai dipendenti e in quel momento non ero in condizione di fare uscire dalle mie casse e in nero i 15.000 euro che lui pretendeva. Nicoletta per tutta risposta, con fare sempre più prepotente, mi disse che pretendeva tutti i soldi subito e per giunta in un’unica soluzione. Mi prese da parte e, sempre con il suo atteggiame­nto tracotante, mi mise in mano un bollettino postale relativo all’Imu a lui intestato e mi disse testualmen­te: «Questo lo devi andare a pagare tu e devi pagare pure subito perché è in scadenza”. A quel punto io presi il bollettino è quello stesso pomeriggio mi recai presso la Posta centrale di Napoli dove pagai l’Imu di Nicoletta per un ammontare di circa 700 euro».

Quello del bollettino postale raccontato agli inquirenti dall’imprendito­re Pietro Coci è solo uno dei numerosi episodi di concussion­e contestati al sottuffici­ale, descritto da tutti come una persona dai modi odiosi. Riferisce ancora Coci: «Ha preteso

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