Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il turismo straniero frutta 1,8 miliardi E nascono 8 mila B&B
È la quinta regione d’Italia per flussi in ingresso, seconda per numero di visitatori nei musei pubblici Nuove strutture ricettive: negli ultimi due anni aperti ottomila B&b, oltre duemila soltanto a Napoli
Un miliardo e ottocento milioni di euro: è la quota, molto significativa, che i turisti stranieri spendono in Campania, rendendola la quinta regione più «ricca» d’Italia sul fronte dei consumi. La prima in graduatoria è la Lombardia. Sempre in Campania, peraltro, sono in aumento anche le strutture ricettive: negli ultimi due anni infatti sono stati aperti qualcosa come ottomila B&b, di cui oltre duemila soltanto nella città di Napoli.
NAPOLI Un miliardo e ottocento milioni di euro. Tanto lasciano i turisti stranieri in Campania. Una quota significativa di consumi se rapportata all’ammontare complessivo in Italia. Sebbene risulti che è la Lombardia la prima regione italiana per entrate di denaro da parte di persone provenienti dall’estero. È quanto riporta una indagine del sito regionale www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it facendo riferimento all’analisi della spesa dell’Osservatorio regionale del turismo di PolisLombardia. Al secondo posto figura il Lazio con 5,7 miliardi. Quindi, seguono il Veneto (5,5 miliardi), la Toscana (4,5 miliardi) e la Campania(1,8 miliardi). Già l’anno scorso il trend dei flussi turistici verso la Campania aveva fatto registrare, secondo un’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, un sensibile aumento delle presenze dei turisti stranieri nei primi sette mesi del 2017, con una variazione in percentuale pari a +12% rispetto all’anno precedente. I dati del Ministero per i Beni culturali e il Turismo, inoltre, hanno comprovato che la Campania — con Pompei, Reggia di Caserta, Paestum e Capodimonte — è al secondo posto per numero di visitatori nei musei pubblici.
Secondo una ricerca dell’anno scorso curata da UniCredit e Touring Club Italiano, la Campania è risultata la prima regione del Sud con 19 milioni di presenze turistiche: un settore che, peraltro, dà lavoro a circa 87 mila addetti con una quota dell’8,8% sul totale occupati in Italia. E in questo contesto la Campania, con i suoi oltre 18,8 milioni di presenze turistiche, si è classificata al 7° posto fra le regioni italiane (ai primi posti restano il Veneto con 63,2 milioni, la Toscana con 44,3 milioni e la Lombardia con 37,8 milioni). Mentre per quanto riguarda invece la distribuzione percentuale delle presenze turistiche nelle province campane risulta in testa Napoli con il 64,3% del dato complessivo regionale, e a seguire vi sono Salerno (30,3%), Caserta (4,1%), Avellino (0,8%) e Benevento (0,5%).
«Da troppi anni — ha denunciato Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac nel corso del suo intervento in occasione degli Stati generali del turismo sostenibile di Ercolano – assistiamo al mancato dialogo tra istituzioni pubbliche della cultura e del governo del territorio, con un ginepraio di soggetti che non si sa per chi agiscono e con quali risultati, mentre dallo Stato centrale ancora non è chiara in che modo si intende regolare la materia concorrente del turismo, stretta tra continui scontri e diversi orientamenti delle Regioni». Ciò che manca, dunque, è una governance semplificata e soprattutto efficiente in grado di gestire al meglio e senza sprechi la fortuna generata dalla nuova capacità attrattiva esercitata dalla Campania. «Non ci si può limitare a distribuire risorse pubbliche a pioggia per eventi come le sagre di paese. L’auspicio — ha concluso Ingenito — è di saper cogliere le opportunità concesse da questo vento positivo per realizzare i necessari supporti alle filiere ed agli investimenti di quei giovani motivati che vogliono mettersi in gioco e avviare la riconversione di immobili da destinare a strutture ricettive».
Il boom di presenze, dovuto anche alle tensioni internazionali che hanno colpito mete turistiche da sempre affollate ed ora penalizzate dal rischio terrorismo, ha rilanciato fortemente Napoli. Gli ultimi dati relativi proprio ai flussi turistici in ascesa fanno registrare, infatti, un aumento di strutture ricettive in città, anche per diversi target. Negli ultimi due anni risultano 2100 aperture di B&b soltanto in città per complessive 8000 strutture attive. Se ne è parlato l’altro giorno nel corso della tavola rotonda tenutasi presso la sede Leonardo Immobiliare. Tra i relatori, Ivo Poggiani, presidente della III municipalità (Stella San Carlo all’Arena), il quale ha messo in luce i progetti e le aspettative per un quartiere emergente fino ad ora poco considerato dai turisti e che grazie ai nuovi flussi vive un grande rilancio. «È il quartiere più sicuro di Napoli — ha tenuto a sottolineare Poggiani — con un numero di telecamere e sorveglianza superiore a tutte le altre aree. I cui numerosi beni artistici, come il cimitero delle Fontanelle, hanno sostenuto un progressivo aumento del numero dei turisti. Solo alle Catacombe di San Gennaro, per esempio, i visitatori sono aumentati da 4000 a 110 mila l’anno. La sfida per il futuro,ora, è saper mantenere i risultati raggiunti, ma diventa indispensabile migliorare il trasporto pubblico».