Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mancata bonifica delle discariche Chiesti 27 milioni a 30 ex amministratori
Corte dei conti: danni per un solo anno di multe Ue Coinvolti anche Bassolino, Caldoro e alcuni sindaci
NAPOLI Le discariche della Campania vanno bonificate e messe in sicurezza e più passa il tempo più la bomba potrebbe scoppiare. Ma non solo dal punto di vista ambientale anche dal quello economico. Sanzioni su sanzioni comminate dall’Unione Europea fanno precipitare la nostra Regione nel baratro dei debiti senza fine.
La Corte dei Conti regionale e il pm Francesco Vitiello hanno fatto i calcoli e hanno chiesto 27 milioni di euro a quasi 30 ex amministratori. Perché se quei rifiuti sono ancora in quelle discariche abusive, se l’Unione europa ci salassa con super multe ogni anno e lo farà per tanti anni ancora, qualcuno è pur responsabile. Il 18 luglio partirà il giudizio e sarà il pubblico ministero che ha redatto gli inviti a dedurre a sostenere l’accusa. Tra i personaggi da «novanta» che rischiano di pagare ci sono Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, gli ex governatori della regione Campania.
Tutto inizia il 26 aprile del 2007 quando la Commissione Europea viene a conoscenza dell’esistenza di 48 discariche abusive con rifiuti tossici. Furono allora emesse e ratificate leggi che decretavano che quei terreni andavano bonificati il prima possibile ed era compito di Regioni e Comuni farlo. Furono stanziati i fondi dall’Unione europea che però non vennero spesi dagli amministratori. Nulla fu fatto.
Adesso ogni anno la Campania e i suoi comuni pagano 18 milioni di euro di multe. Ma quei soldi gli enti territoriali non ce li hanno e vengono allora versati in anticipo dal Ministero della Finanza che, paradosso del paradosso, li prende dai fondi cosiddetti di «rotazione», ovvero quelli stanziati dall’Unione europea. Un circolo vizioso che ha generato danni per milioni di euro (42 milioni per tutte le discariche d’Italia in un solo anno).
La Corte dei Conti di Napoli ha chiuso una inchiesta che era stata avviata due anni fa con una delega investigativa al Nucleo di Polizia Tributaria partenopea, comandato dal colonnello Giovanni Salerno notificando poco meno di 30 inviti a dedurre (pari ad avvisi di garanzia) ad amministratori pubblici che negli anni si sarebbero dovuti occupare di bonificare le aree e non lo hanno fatto, provocando un danno erariale da 27 milioni di euro.
I primi della lista, secondo i pm contabili e gli uomini della sezione Accertamenti danni erariali della Finanza, sono Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, ovvero gli ex presidenti della Regione Campania «che avevano l’obbligo di bonificare quelle aree». Nella lista c’è anche l’ex assessore all’Ambiente Giovanni Romano e una serie di sindaci e vicesindaci delle zone dell’Avellinese e del Casertano e di Ischia dove insiste una discarica a Barano. Il 2 dicembre del 2014 l’Unione europea, nel
Chiusi due anni di indagini Gli amministratori erano obbligati a procedere con gli interventi finanziati subito dall’Europa
Corte di giustizia ha condannato l’Italia al pagamento di 42milioni di euro per i 7 anni di inerzia e al versamento di 42 milioni ogni sei mesi fino a quando la situazione non sarà sanata
corso di una procedura di infrazione contro l’Italia, aveva inflitto le prime sanzioni per non aver adottato le misure necessarie per la bonifica e la messa in sicurezza delle aree fuorilegge che erano state segnalate 7 anni prima a Bruxelles. Sono ex discariche comunali che sono rimaste abbandonate negli anni che hanno arrecato danni all’ambiente e ai cittadini che risiedevano nei pressi delle aree contaminate.
Quarantotto solo in Campania e precisamente 4 nella provincia di Avellino, 17 a Salerno, 25 a Benevento, 1 a Napoli e 1 a Caserta. Pertanto la Corte di giustizia ha condannato l’Italia al pagamento di 42milioni di euro di multe in maniera forfettaria per i 7 anni di inerzia e al versamento di 42 milioni ogni sei mesi fino a quando la situazione non sarebbe stata sanata. La Campania per le discariche fuorilegge versa ogni sei mesi 9 milioni di euro di sanzioni. Al momento le multe le paga il ministero della Finanze anticipando quanto dovrebbero versare prima i Comuni dove ricadono le discariche e poi le Regioni.
Le indagini hanno rilevato che i vertici degli enti competenti, negli oltre sette anni intercorsi tra il 26 aprile del 2007, ovvero la data della pronuncia della prima sentenza della Corte di giustizia, e la sanzione del 2014, non hanno adottato tutte le misure necessarie.