Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Campania record: in un anno 3400 case abusive in più A Casale 400 da abbattere
Legambiente presenta il dossier sulle ecomafie al ministro Costa Gli effetti della legge regionale bocciata dalla Corte costituzionale
Il 14,7% dei reati ambientali accertati nel 2017 in Italia è stato commesso in Campania. È il dato che emerge dal rapporto Ecomafie curato da Legambiente e presentato ieri a Roma alla presenza del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.
Nell’arco dei 12 mesi esaminati dall’associazione ambientalista, che ha messo insieme i dati provenienti dalle forze dell’ordine, nella regione sono stati commessi 4382 crimini contro l’ambiente. Dodici al giorno. Il 17% in più rispetto al 2016. Un assalto alle coste, al suolo agricolo, all’acqua, al mare ed all’aria che ha visto impegnati colletti bianchi, cittadini comuni, amministratori pubblici infedeli e corrotti ed 86 organizzazioni criminali.
L’abusivismo edilizio è ancora una volta tra le voci più consistenti degli ecoreati perpetrati in Campania. Nel 2017 in Italia sono stati costruiti circa 17.000 nuovi immobili abusivi e la nostra regione con 3400 – denuncia Legambiente – è maglia nera con il 18% delle infrazioni totali: 702 reati, 878 denunce, 243 sequestri. La provincia di Avellino si conferma la nuova capitale del mattone selvaggio, con 248 infrazioni scoperte dalle forze dell’ordine, una ogni due giorni. Seguono, di misura, quella di Napoli, con 239 infrazioni, quindi Salerno 108 e Caserta 62. La casistica è varia. Case edificate senza uno straccio di licenza, con materiali spesso scadenti ed in zone di particolare pregio ambientale od a rischio idrogeologico. Resort ed alberghi sorti dal nulla oppure ampliati senza permesso. Suoli agricoli cementificati per realizzare rampe e strade private. Gli abbattimenti degli edifici abusivi sono stati ben pochi anche nel 2017 e sono avvenuti – denuncia Legambiente – quasi esclusivamente su iniziative delle Procure ed a seguito di condanne penali passate in giudicato. La legge approvata circa 12 mesi fa dalla maggioranza in consiglio regionale che sostiene De Luca e che avrebbe voluto permettere ai Comuni di acquisire al patrimonio le case abusive e di affittarle agli stessi che le avevano illecitamente realizzate - recentemente bocciata dalla Corte Costituzionale – aveva alimentato speranze tra i cementificatori. In alcuni Comuni i notai nel 2017 hanno registrato varie centinaia di vendite e donazioni finalizzate a far risultare l’immobile abusivo come prima casa ed a farlo rientrare nelle maglie della normativa regionale. Il verdetto della Consulta, almeno in teoria, dovrebbe ora rimettere in moto le ruspe. A Casal di Principe, per esempio, secondo le stime che ha fornito con preoccupazione ieri l’assessore comunale Gianluca Corvino, gli immobili da demolire sono circa 400, un record.
La Campania si conferma maglia nera anche nel ciclo dei rifiuti:è la regione con il più alto numero di reati in questo settore 1.357, il 18% sul totale nazionale, con incremento pari al 39%. Nel 2017 sono state denunciate 1.416 persone e 14 arrestate. I sequestri sono stati 538. Un altro capitolo del romanzo criminale a spese dell’ambiente è quello degli shopper illegali. Solo in apparenza un fenomeno marginale, perché muove un imponente giro di affari e perché le buste di plastica non a norma e non biodegradabili, se smaltite in maniera impropria, inquinano acqua e terreni per decine e decine di anni. «A Napoli nel 2017 – recita il rapporto Ecomafie - la Polizia locale ha sequestrato 1,6 milioni di sacchetti e nei primi 5 mesi del 2018 ne ha già bloccati più di 122.000». Non poteva mancare, nel dossier 2017, una parte dedicata ai roghi. In Campania lo scorso anno si è registrato il più alto numero di incendi in Italia: 1.138 (+50% rispetto all’estate del 2016). Cinquanta le denunce e 20 i sequestri.