Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bagnoli, ipoteca della Lega

Non solo M5S, per la guida della cabina di regia il decreto indica anche Castiello Urbanistic­a I poteri sull’area Ovest della città possono essere esercitati dalla sottosegre­taria

- Cuozzo

Altro che campo libero ai pentastell­ati. Anche la Lega di Salvini piomba su Bagnoli. Nel decreto con cui il premier Giuseppe Conte ha indicato i poteri di Barbara Lezzi, ministro per il Sud, quale tra l’altro suo delegato alla presidenza della cabina di regia spunta anche il nome (e il ruolo) di Pina Castiello, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio.

Altro che campo libero ai pentastell­ati. Anche la Lega di Salvini piomba su Bagnoli. Nel decreto con cui il premier Giuseppe Conte ha indicato i poteri di Barbara Lezzi, ministro per il Sud, quale tra l’altro suo delegato alla presidenza della cabina di regia che stabilisce tutto quanto si deve fare — e non fare — nella zona di Coroglio, spunta anche il nome (e il ruolo) di Pina Castiello, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio che, manco a dirlo, ha la delega al Mezzogiorn­o.

L’articolo 4 del testo che la segreteria generale della presidenza del Consiglio ha diramato il 27 giugno scorso, con grande chiarezza, recita infatti: «Le funzioni oggetto del presente decreto possono essere esercitate anche per il tramite del sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio dei ministri, onorevole Giuseppina Castiello ». Certo, quell’«anche» potrebbe far intendere che la presidenza della cabina di regia può essere affidata alla Castiello solo in subordine, cioè in caso di impediment­o del ministro Lezzi. Ma tutto ciò non viene esplicitat­o nel decreto che, nelle stanze di palazzo Chigi, viene ritenuto «punto di equilibrio» tra M5S e Lega. L’articolo 33 dello Sblocca Italia varato dall’ex governo Renzi, che istituì il commissari­amento di Bagnoli, prevedeva che «a presiedere la cabina di regia su Bagnoli» fosse «il presidente del Consiglio o un suo delegato». Il premier Conte ha conferito invece la delega a Lezzi si

ne die, precisando però che lo stesso ruolo può svolgerlo anche Castiello.

I grillini, che alle ultime Politiche hanno avuto un risultato più che positivo al Sud — con la Lega che si è invece affermata soprattutt­o al Nord — hanno sin da subito puntato le attenzioni sull’area dell’ex Italsider, ragionando anche sul fatto se fosse il caso o meno di continuare con il commissari­amento. Ma sotto traccia, e neppure troppo, anche la Lega ha mantenuto alta l’attenzione sul futuro dell’area Occidental­e con i suoi referenti sul territorio. In primis, Gianluca Cantalames­sa, segretario regionale leghista. Tanto che il nome di Castiello era circolato da subito come possibile presidente della cabina di regia essendo, tra l’ altro, campana di Afragola.

Invece, in continuità con quanto stabilito dal governo Renzi, che ha affidato la presi- denza all’allora ministro per il Mezzogiorn­o, Claudio De Vincenti, anche il governo Conte ha fatto lo stesso individuan­do nel ministro per il Sud, Lezzi, il coordinato­re dei lavori.

Va detto comunque che all’epoca della nomina di De Vincenti non veniva indicata un’alternativ­a per la guida della Cabina. E (anche) per questo assume un peso politico rilevante la scelta di individuar­e un esponente leghista, seppur originario ed eletto nel Napoletano, come «alternativ­a» per la presidenza della medesima Cabina.

Un new deal del Carroccio? Forse. Che però fa rumore. Perché non è improbabil­e che M5S e Lega possano alternarsi.

Certo, è quasi scontato che la prossima cabina di regia, che dovrebbe tenersi a settembre, essendo la prima guidata dal nuovo governo, possa essere presieduta da Lezzi. Ma per il futuro, dagli ambienti della Lega — che a Napoli sta per formare il gruppo al Comune di Napoli, con Enzo Moretto che a breve annuncerà il passaggio dalle file di «Prima Napoli alla Lega — fanno sapere che Bagnoli sarà uno degli argomenti centrali delle politiche del movimento di Salvini a Napoli.

Intanto, però, la nomina di fatto a numero due della Cabina per Bagnoli di un leghista è cosa politicame­nte rilevante. Tanto da non fa dormire sonni tranquilli al sindaco de Magistris.

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Nel governo Pina Castiello

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