Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nella chiesa nasce la palestra per la boxe
Don Loffredo accoglie la richiesta dei ragazzi del quartiere Inaugurazione con De Jesu e l’olimpionico Cammarelle
Marco, Davide, Giuseppe e gli altri ragazzi della Sanità non stanno più nella pelle. Il sogno di avere un posto tutto per loro dove potersi allenare, giocare, ridere e sudare è diventato realtà.
Nella maestosa basilica del rione, tra statue di santi, stucchi dorati, volte e archi, è spuntato un ring di pugilato. Nella sagrestia del 1600, sovrastata dal ponte costruito per volere di Gioacchino Murat, riecheggia il rumore dei guantoni che si toccano con forza e che colpiscono i sacchi appesi a delle travi di ferro. L’idea di una palestra di pugilato lanciata dai ragazzi del quartiere alcuni mesi fa, è stata raccolta da don Antonio Loffredo, dalla Fondazione di comunità San Gennaro e dall’associazione L’Altra Napoli onlus, che, con la collaborazione del questore Antonio De Jesu, del gruppo sportivo fiamme oro e della Federazione Pugilistica Italiana, hanno realizzato il nuovo spazio aggregativo.
Le lezioni si terranno un paio di volte a settimana e saranno guidate dagli atleti delle fiamme oro Donato Cosenza e Vincenzo Picardi, ad affiancare gli allenatori e maestri, si aggiun- gerà un gruppo di giovani tutor del rione Sanità, che faranno da facilita tori ed educatori per questo nuovo percorso che coniuga sport e legalità.
L’obiettivo è offrire un’alternativa, un punto di riferimento, un luogo che possa essere vissuto e amato dai giovani più fragili e vulnerabili. «Per noi tutto questo è motivo di grande orgoglio- ha detto il campione olimpico di boxe Roberto Cammarelle-. Quando ci è stata proposta l’ iniziativa, senza esitare, abbiamo accettato, siamo venuti abbiamo allestito la palestra insieme a don Antonio Loffredo e abbiamo concretizzato il sogno dei ragazzi di poter seguire un corso di pugilato. Proveremo a trasmettere un po’ di sani valori dello sport e della legalità».
La palestra nella sagrestia è solo temporanea, l’obiettivo, si spera a breve termine, è quello di allestire una struttura sportiva nel complesso dell’Ozanam, sempre al rione Sanità. All’idea progettuale sta lavorando un gruppo di studenti del dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli insieme ad alcuni colleghi dell’Università di Tolosa, in Francia. Il progetto è ambizioso , così come i costi dell’ operazione, ma alcuni sponsor privati, tra cui Unicre- dit e Saint Gobain, già si sono fatti avanti. «Tutti i nostri sogni sono segni di una politica buona, di una politica che parte dal basso - ha detto don Antonio Loffredo parroco della Basilica della Sanità -. Sono segni di un futuro che promette soltanto bellezza; questa attività, insieme alle altre già in essere qui da noi, cerca di ascoltare il bisogno che viene dal basso. C’è arrivata questa proposta da parte dei ragazzi e non si poteva dire di no. E’ stata immediata la risposta della Chiesa, anche l’arcivescovo mi ha esortato a usare la sagrestia, invitandomi a iniziare subito con i ragazzi, dando risposte concrete alle loro richieste».
Di risposta concreta parla anche il questore di Napoli: «spesso mi capita di partecipare a seminari e convegni dove ci si interroga in maniera un po’ astratta, su quello che bisogna fare per cercare di affrontare delle tematiche di devianza giovanile – ha detto Antonio De Jesu -. La risposta è qui, in questa iniziative che presentiamo questa mattina. Quando don Antonio mi ha chiamato parlandomi di questa cosa, ho intravisto una grande opportunità per la Polizia di Stato di fare qualcosa oltre alla prevenzione e al contrasto alla criminalità. La nostra attività deve accompagnare un processo di rigenerazione sociale, culturale e di impegno sociale, per questo siamo qua».