Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Incerti: l’Accademia di Belle Arti avrà la sua Scuola di cinema
Il professor Stefano Incerti: «Dal prossimo anno via al corso di studi magistrali» Intanto si lavora al primo lungometraggio, «La Rivoluzione» prodotto in istituto
Dal talento di 60 giovani impegnati in un lungometraggio quasi pronto al debutto su scala internazionale alla creazione di una vera e propria Scuola di cinema. La settima arte ha una nuova casa a Napoli, l’Accademia di Belle Arti dove ieri è stato presentato «La Rivoluzione», primo lungometraggio interamente realizzato dagli studenti del Corso di Cinema coordinato dal professor Stefano Incerti, di professione regista, che racconta: «Dal prossimo anno accademico si darà il via a un corso di studi magistrale in cinema con ben tre indirizzi diversi: cinema, cinema di animazione e televisione. Una scelta nata anche per dare la possibilità ai nostri talenti di imparare il più possibile. Talenti che abbiamo visto a lavoro in “La Rivoluzione”. Un film che si smarca dai soliti esordi buonisti che raccontano un ambiente suburbano tipico delle opere prime del cinema italiano». «La Rivoluzione» ha visto anche la collaborazione della Scuola di Scenografia e quella di Fashion Design dell’Accademia e che è pronta anche al pubblico internazionale visto l’interesse dimostrato da un importante distributore.
«Finalmente un lungometraggio – dice il presidente dell’Accademia Giulio Baffi -, una sfida, un’assunzione di responsabilità, una prova importante, per un gruppo di giovani che si misura con la fantasia e la libertà dell’invenzione e si avvicina a un mercato e a quello che sarà il loro lavoro. L’Accademia forma talenti, ha docenti, maestri, capaci di spingere verso il sogno della realtà che non è una contraddizione ma questa volta è un futuro».
«Il futuro di un mondo che troppo spesso sembra aver perso sensibilità - dice Joseph Troia, 25 anni di Napoli, che studia Cinema proprio all’Accademia ed è sceneggiatore e regista de “La Rivoluzione” - e anche per questo forse metterci in gioco con questo film è stata una sfida impegnativa, durissima dal punto di vista emotivo fino al primo giorno di riprese. Dopo? È stato entusiasmante». A essere coinvolti con Troia (e con Nello Mascia che ha partecipato con un breve cameo) anche i ragazzi del cast. Giovani come Giulia Schiavo, che si è divisa tra le riprese del film e quelle sul set di «Un Posto al Sole». «Un doppio impegno che spiega l’attrice umbra di 20 anni - mi ha fatto comprendere la fatica del lavoro dell’attore. Con la tv dai tempi stretti e serrati, e il cinema con ritmi più lenti ma con un lavoro più riflessivo». Intanto Vittorio Nastri, napoletano già visto in «Squadra Antimafia 8», ha detto: «La parte migliore del film è il gruppo di lavoro. Siamo tutti giovani, amiamo il cinema e si è creato un team il cui obiettivo era fare qualcosa di bello». Questo mentre il casertano Paolo Canterino commenta: «Una seconda esperienza entusiasmante, dopo quella di “Nato a Casal di Principe”, che mi ha conquistato a partire dalla scrittura di Joseph fino alla cinematografia». Non a caso vista la cura messa in ogni fase di lavorazione. «Pensate che con Joseph abbiamo parlato infinte volte di che atmosfera ricreare - dice il giovane direttore della fotografia, Alessandro Farese - Alla fine abbiamo optato per una luce che ci riporti con la mente agli anni ’70. Qualcosa dove l’ombra ha un ruolo predominante». Ombre pronte a sottolineare le scenografie create anche da Carmela Mirra: «Stiamo crescendo tanto ma forse il momento che preferisco è quella del fine set dove la scarica di energia e entusiasmo si fa sentire». E dietro le quinte ad organizzare il tutto c’è Roberta Cusano, 23 anni e pronta a laurearsi martedì prossimo: «Un lavoro corale supportato dai nostri professori che però in questo caso ci hanno trattato come colleghi dandoci la spinta a far meglio e a dare il massimo con tanta passione e determinazione. Non vediamo l’ora di finire per vedere “La Rivoluzione” sul grande schermo».
Roberta Cusano: ci hanno dato la spinta a far meglio e a dare il massimo
Alessandro Farese: abbiamo scelto una luce che ci riporti agli anni ’70
Carmela Mirra: a fine set la scarica di energia e entusiasmo si fa sentire