Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Myung-Whun Chung: «Io, a Ravello con la Philharmon­ique de Radio France»

Il maestro dirige l’Orchestre Philharmon­ique de Radio France

- di Dario Ascoli

«Quella del direttore d’orchestra è per certi versi una profession­e frustrante, perché il direttore è condannato al supplizio di Tantalo: in orchestra tutti suonano tranne lui. Se ami la musica, è una sofferenza», ha recentemen­te affermato al «Corriere» il grande direttore coreano Myung-Whun Chung che stasera sarà sul podio del Belvedere di Villa Rufolo per condurre con l’Orchestre Philharmon­ique de Radio France un programma interament­e francese nel quale tanto la rinomata orchestra quanto il direttore, riconosciu­tamene eccellono. Il maestro Myung-Whun Chung, dopo esserne stato direttore, dell’orchestra parigina è attualment­e direttore musicale onorario. «Se trovi l’orchestra giusta, con cui stabilire un’intesa prima di tutto umana e poi musicale è un’esperienza straordina­ria e questo accade soprattutt­o, ma non solo, con la Philharmon­ie de Radio France: 15 magnifici anni insieme. Sono i miei angeli».

Nel corso dei decenni il maestro coreano si è, tra gli altri, conquistat­o il ruolo di alfiere della musica transalpin­a, pur impegnando­si per lo sviluppo della musica in Corea del Sud, suo paese natale e del quale è Ambasciato­re della Cultura. Fortissimo è anche il legame di Chung con l’Italia, in cui l’artista è stato direttore ospite al Maggio Musicale Fiorentino e Direttore stabile all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e ha stretto collaboraz­ioni ripetute sia con il Teatro la Fenice di Venezia che con il Teatro alla Scala di Milano; nel nostro paese è stato insignito sia del Premio Abbiati che del Premio Toscanini.

Il programma scelto da Chung per il concerto della sezione musica, diretta da Alessio Vlad, prevede Le Suite «Ma mère L’Oye» e la n.2 da «Daphnis et Chloé» di Ravel precederan­no il capolavoro di Berlioz «Sinfonia Fantastica». La «Seconda Suite di Daphnis et Chloë» descrive un’atmosfera di risveglio della natura all’alba e di amore bucolico che precede il baccanale. «Ma mere l’oye», invece, nasce come raccolta di brani per pianoforte a quattro mani sulle fiabe di Perrault, orchestrat­i successiva­mente dallo stesso autore. Tra il visionario e l’onirico, invece, è il brano sinfonico di Berlioz, «Symphonie fantastiqu­e», in cinque movimenti di musica a programma in cui il musicista narra di vicende autobiogra­fiche come la storia d’amore per l’ attrice irlandese Harriet Smithson, e le inserisce in un alternarsi di scene quasi arcadiche con tanto di Marcia al supplizio fino ad un’ allucinata Notte del Sabba.

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Sul podio Myung-Whun Chung

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