Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sanità, De Luca sfida Grillo
Il governatore dopo le critiche del ministro: «Qui siamo noi a decidere»
«Sulla sanità in Campania a decidere è la Regione». Vincenzo De Luca replica a muso duro al ministro Giulia Grillo dopo il blitz a Napoli. Il governatore annuncia anche che presto chiederà lo stop del regime straordinario per la sanità regionale.
NAPOLI «Nella prossima verifica, entro fine luglio, formalizzerò la richiesta di uscita dal commissariamento della sanità della Campania». Nella consueta intervista a Lira Tv, Vincenzo De Luca torna a parlare di sanità. «Dopo tre anni — dice — di lavoro duro, e meno di un anno da commissario, non ci sono più ragioni per restare nel piano di rientro. Chiederò di uscire sulla base di una lettera motivata che depositerò che riguarda la situazione finanziaria, i Lea, l’organizzazione e i rapporti con la medicina convenzionata. Rientriamo nella normalità. Chiederò però che, anche uscendo dal commissariamento, resti l’obbligo di rendicontare il lavoro ogni sei mesi. Perché nessuno immagini di ricominciare con il carnevale dei decenni passati». Duro, e tanto, è stato invece il governatore commentato la visita del ministro della Salute, Giulia Grillo, giorni fa in Campania per un tour negli ospedali della regione. Un’occasione nella quale, per il presidente della regione, «c’è stata una propensione alla propaganda e alla demagogia insopportabile. L’organizzazione della sanità campana la decide la Regione non il governo nazionale. Su questo non ci siano dubbi». E qui, De Luca rivela: «Avevamo avuto un incontro cordiale nella sede della Regione, do- po qualche ora, mentre il ministro faceva visite agli ospedali male accompagnata (ha detto riferendosi senza nominarla al capogruppo dei M5S in Regione Valeria Ciarambino, ndr), c’è stata qualche dichiarazione per me incomprensibile, ci eravamo lasciati in un clima tranquillo».
In particolare, il presidente regionale ha definito «improvvida» la critica del ministro Grillo alla decisione di spostare il reparto materno infantile dell’Ospedale del Mare: «Ho ascoltato forme di propaganda stupide e sgradevoli in relazioni al materno infantile. Quando è stato progettato l’Ospedale del Mare 15 anni fa si pensava a un punto nascite. A 900 metri di distanza c’è Villa Betania, che è un ospedale pubblico a tutti gli effetti essendo una struttura in cui posto letto sono equiparati ai posti pubblici. Villa Betania registra 2.200 parti annui con il 23 per cento di parti cesarei, tra le più basse d’Italia. È un’eccellenza nazionale. Era ridicolo fare così vicino un punto nascita. Quindi abbiamo deciso di non sguarnire il centro di Napoli investendo 7,5 milioni sul Loreto Mare per ammodernare la struttura. Vogliamo evitare duplicazioni ma non chiudere niente. All’Ospedale del Mare non ci sarà il materno infantile, avremo un ginecologo e un’ostetrica h24 ma nulla più. E su questo, comunque, decide la Regione».
Le parole del governatore De Luca contro il ministro Grillo scatenano la difesa d’ufficio di Valeria Ciarambino: «Messo alle corde, dopo aver incassato la volontà del ministro della Salute che il Polo materno infantile non sarà mai trasferito dall’Ospedale del mare e alla luce delle costatazioni del nostro rappresentante di Governo sulle disfunzioni organizzative del settore sanitario sotto la sua gestione commissariale, a Vincenzo De Luca non rimane altro che propagandare bugie».