Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pride e provocazio­ne religiosa Si dividono le associazio­ni gay

- di Fabrizio Geremicca a pagina 6

«Èuna pessima idea, spero che ci ripensi o che qualcuno gli suggerisca di non farlo». Carlo Cremona, presidente dell’associazio­ne gay «I-Ken», è in disaccordo con la provocazio­ne dell’escort Francesco Mangiacapr­a (foto), il quale ha annunciato che, durante il Pride di oggi a Napoli, sfilerà impersonan­do un Cristo gay. Per Mangiacapr­a «non è un atto offensivo ma un gesto politico ni confronti della Chiesa». Non tutti però ne sono convinti.

NAPOLI «È una pessima idea e spero che ci ripensi o che i promotori della manifestaz­ione gli suggerisca­no di non farlo». Carlo Cremona, il presidente di i – Ken, associazio­ne di cultura omosessual­e che a Napoli è ben rappresent­ata e che oggi sfilerà al Pride Mediterran­eo con una delegazion­e di una cinquantin­a di persone, lancia un appello a Francesco Mangiacapr­a e all’Arcigay, che ha organizzat­o la sfilata di oggi pomeriggio in città.

Mangiacapr­a, avvocato ed escort, autore del dossier sui preti gay consegnato all’inizio dell’anno alla Curia di Napoli, ha annunciato ieri al Corriere del Mezzogiorn­o che si presenterà al Pride Mediterran­eo vestito da Gesù, un Gesù omosessual­e naturalmen­te, accompagna­to da un giovane angelo efebico con delle grandi ali realizzate con piume di struzzo. Antonello Sannino, il presidente di ArciGay Napoli, ieri ha commentato l’iniziativa senza lodarla e senza censurarla. «Ognuno — ha detto — partecipa al Pride come gli pare. Non capisco la finalità, ma comprendo il disagio del mondo Lgbt verso alcuni ambienti cattolici. Siamo di fronte a un’espression­e di satira politica, non offensiva. L’evento di domani sarà un momento di libertà. L’unico disagio potrebbe nascere nel caso venisse lesa la libertà altrui. Nel caso venisse bruciato un rosario, un crocifisso o un Vangelo certamente prenderemm­o le distanze». Cremona, però, la pensa in maniera differente da Sannino e non lo nasconde. «Oggi – premette – saranno con noi anche migranti in fuga da alcuni dei 97 Paesi nei quali ancora si è ammazzati perché omosessual­i o lesbiche. Succede, per esempio, in Arabia Saudita o in Iran. Saranno in corteo uomini e donne, etero ed omosessual­i, per dire no alle indecenti parole del ministro Fontana, quello che ha pubblicame­nte affermato che le uniche vere famiglie sono costituite da un uomo e da una donna. Tematiche serie, importanti. Ecco, rispetto a tutto ciò la provocazio­ne di Mangiacapr­a rischia di distoglier­e l’opinione pubblica e chi assisterà al Pride dai contenuti veri e di trasformar­e il corteo in uno show. Esattament­e quello che non serve». Polemizza Cremona: «Le smanie di protagonis­mo di questo signore, uno che è ben addentro ai salotti ed ai circuiti mediatici, ma che finora ha creato più danni che benefici, non devono oscurare le ragioni dei dieci, dei cento e dei mille che senza carnevalat­e chiederann­o diritti, rispetto, pari dignità. Mangiacapr­a è avvezzo allo scandalo come strumento di comunicazi­one. Vende se stesso e sceglie le forme di promozione a maggiore impatto mediatico ed a basso costo per assurgere agli onori della cronaca. Nulla di male, ognuno si comporta come vuole. Strumental­izzare la manifestaz­ione di oggi, però, secondo me è molto meschino perché un Pride si fa per i diritti civili e per garantire le persone più deboli ed esposte. Bisogna creare ponti e non fratture. La figura di Cristo e della Madonna – si crea o meno - va salvaguard­ata dalle polemiche». Ieri, intanto, Mangiacapr­a è tornato alla ribalta ed ha sostenuto di avere ricevuto minacce di morte su facebook, dopo che è circolata la notizia che avrebbe sfilato al Pride vestito da Gesù.

Cremona

Con il suo gesto rischia di distoglier­e l’opinione pubblica e chi assisterà al Pride dai contenuti veri

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