Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Riso vs De Riso, scoppia la guerra dei dolci

Tra i due sono in corso tre processi tra Salerno e Napoli

- di Gabriele Bojano

Fratelli coltelli? No, fratelli morbidelli. Se fosse una comica del cinema muto finirebbe a torte in faccia. Invece è una brutta lite giudiziari­a in famiglia e la differenza è che le torte sono state già tirate da un bel pezzo. Torte d’autore sì ma sempre in faccia finite. A Minori, la località che in Costiera fa da civettuola apripista alle bellezze di Amalfi, ormai non si parla d’altro, dello scontro, è il caso di dire fratricida, tra Salvatore, in arte Sal, e Alessandro De Riso. L’uno, pasticcier­e di lungo corso, noto al grande pubblico nazionale e internazio­nale non solo per le sue ghiotte specialità (ha inventato, tra l’altro la torta ricotta e pera e le delizie al limone) ma anche per le frequenti apparizion­i televisive. L’altro meno abituato ai riflettori e anche ad impastare, ha sempre avuto il compito di vendere i prodotti preparati artigianal­mente dal fratello. Anzi tra i due c’era proprio quest’accordo: l’uno produceva e l’altro vendeva. E così è stato fino al 2016 quando tra i due qualcosa si è rotto irrimediab­ilmente.

«Siamo andati d’amore e d’accordo per circa 25 anni», esordisce Alessandro dal barpasticc­eria di piazza Cantilena, il casus belli della lite. «Quest’attività è stata fondata nel 1940 da mio padre Antonio, oggi 88enne, che a sua volta l’aveva prelevata da parenti. Lui aveva una licenza per vendita di tabacchi e di bar-pasticceri­a che ha portato avanti, prima con un locale sotto il Comune e poi nell’attuale negozio, fino al 2006 quando è andato in pensione. Fu all’epoca che si decise, d’intesa anche con Salvatore, che io avrei continuato a gestire l’attività, donatami da mio padre, mentre mio fratello avrebbe continuato a fornire i suoi prodotti preparati nel laboratori­o di famiglia a Tramonti». Che cosa accade nel 2016 quando ormai Salvatore è già da tempo Sal e miete riconoscim­enti in tutto il mondo? «Mi arriva una lettera dall’avvocato di mio fratello - riprende Alessandro - in cui è scritto che tra 15 giorni sarebbe stata sospesa la fornitura dei dolci De Riso in quanto la mia attività non rispecchia la sua immagine e nel contempo vengo diffidato dal continuare ad usare il suo logo. Eppure io non ho mai mancato ad un pagamento e ho sempre tenuto l’attività in perfetta regola. Prova ne è il fatturato in continua crescita».

Interviene però Sal che spiega i motivi di una decisione «dolorosa»: «Dopo aver notato che gli standard qualitativ­i da me richiesti venivano sistematic­amente disattesi, dalla conservazi­one dei prodotti al servizio ai tavoli, dalla preparazio­ne di un semplice cappuccino o un caffè, come risulta dalle tante lamentele e segnalazio­ni degli ospiti, e dopo aver ripetutame­nte chiesto di mantenere la qualità a tutto tondo, ho deciso di interrompe­re la fornitura dei miei prodotti richiedend­o, come da prassi, la rimozione dei marchi e dei loghi della mia azienda che sono ancora esposti impropriam­ente».

Nel contempo Sal apre il suo nuovo locale, «unico punto vendita a Minori delle mie specialità», tiene a sottolinea­re: la pasticceri­a-bistrot di 250 metri quadrati, in via Roma, di fronte al pontile, a 100 metri dal negozio del fratello. I minoresi quando vanno dall’uno si premunisco­no che l’altro non li abbia visti. E viceversa.

«Sono stato chiuso un anno per colpa di mio fratello - continua Alessandro - ho ricevuto un enorme danno commercial­e e di immagine». Da qui il primo processo in corso al tribunale di Salerno con una richiesta di risarcimen­to per sei milioni e mezzo di euro. Ma non finisce qui: i fratelli De Riso si stanno vedendo nelle aule di giustizia anche per la questione della donazione dell’attività, contestata da Sal, e per l’uso improprio del marchio. Quest’ultima faccenda si può risolvere, come ha suggerito il giudice, se solo Alessandro consenta di aggiungere il nome di battesimo nei loghi per evitare confusione. Ma non è così semplice...

Intanto mentre Sal è certo di vincere l’odiosa querelle proprio come Gino Sorbillo, il noto pasticcier­e, a cui il tribunale di Napoli ha di recente riconosciu­to il diritto di utilizzare il marchio Sorbillo, al di là del fatto che sia un cognome in comune con un parente, a Minori due bambini giocano in piazza d’amore e d’accordo. Sono Antonio, 11 anni, figlio di Sal, e Salvatore, di 9 anni, figlio di Alessandro. Per loro non c’è lite che tenga. Mai come in questo caso l’innocenza dei piccoli è davvero dolce.

” Salvatore Interrotta la fornitura dei miei dolci perché disattesi gli standard qualitativ­i richiesti Ora però via i loghi

Alessandro Non ho mai mancato una fattura, puntuale in tutto, se c’era uno scadimento il fatturato non sarebbe cresciuto

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 ??  ?? Contro Alessandro De Riso(in una foto di otto anni fa) è il fratello minore di Salvatore detto Sal (foto in alto). Dal 2016 i due si parlano ormai attraverso i propri avvocati
Contro Alessandro De Riso(in una foto di otto anni fa) è il fratello minore di Salvatore detto Sal (foto in alto). Dal 2016 i due si parlano ormai attraverso i propri avvocati

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