Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La carica degli aspiranti manager
Asia e Caan: curriculum al sindaco. Si ripropongono Jacotucci e Giordano. Mostra, spunta D’Angelo
NAPOLI Quaranta professionisti in corsa per i vertici dell’Asìa e del Caan. Quaranta curricula arrivati al Comune di Napoli e che adesso sono sulla scrivania del sindaco Luigi de Magistris a cui spetta scegliere chi nominare tra gli aspiranti.
Il primo cittadino deve individuare sia l’amministratore unico per il vertice della società di igiene ambientale, detenuta interamente dal Comune di Napoli, che il presidente e due consiglieri per il Cda del Centro Agroalimentare di Volla, di cui palazzo San Giacomo ha la maggioranza delle quote. Il 16 e il 17 luglio si sono chiusi i termini per presentare le candidature: sul sito del Comune di Napoli sono presenti tutti i curricula. Colpisce il gran numero di aspiranti (24 per il Caan, 16 per l’Asìa), evidentemente a riprova che è tanta la voglia di fare il manager pubblico. Pur se non ci si arricchisce, atteso che il numero uno dell’Asia, o quello del Caan, non superano i 54mila euro lordi annui di gettone; e nonostante — va sottolineato — si tratti di settori molto, ma molto delicati.
Scorrendo i nomi dei candidati, spuntano anche quelli dei due vertici uscenti che si ripropongono: Francesco Jacotucci per la società dei rifiuti e Carmine Giordano per quella agroalimentare.
Va detto che soprattutto per l’Asìa, il sindaco sarebbe intenzionato a confermare Jacotucci molto vicino al sindaco e al suo vice, Raffaele Del Giudice. Ex capostaff di Tommaso Sodano — ex numero due di de Magistris — in questi anni Jacotucci si è assicurato la stima del sindaco che, ora, pare sia intenzionato a rinnovargli la fiducia. Ma si vedrà, perché nulla è ancora deciso.
Decisioni meno mature invece per il Caan. Come sempre quando si tratta di poltrone, soprattutto i partiti che sostengono il primo cittadino hanno drizzato le antenne. Ma de Magistris non ha ancora tirato una linea. Certo, come per Jacotucci, va detto che anche Carmine Giordano, presidente uscente, è un arancione della primissima ora e di lui si fida molto l’ex pm. Che però ha anche l’obbligo di nominare una donna in quota-Comune tra i tre nomi che deve indicare per il Cda (che poi, al suo interno, elegge un presidente). Al punto che il bando per le candidature al Caan, chiuso il 9 luglio scorso, è stato riaperto per un’altra settimana. E adesso, si legge sul sito del Comune di Napoli, che c’è anche «un elenco nominativi che hanno presentato la propria candidatura, a seguito della riapertura dei termini per la designazione di un rappresentante del Comune di Napoli di genere femminile in seno al Cda del Centro Agroalimentare di Napoli».
Altro capitolo di nomine nelle società partecipate del Comune di Napoli potrebbe riguardare anche la Mostra d’Oltremare sebbene il Cda non sia in scadenza. Qui il Consiglio di amministrazione è composto da tre consiglieri: il sindaco ne esprime due, il terzo nome lo indica la Regione Campania. Secondo indiscrezioni sempre più ricorrenti, sembrerebbe che de Magistris possa — forse in autunno — cambiare qualcosa. Prima si dovranno assestare le fibrillazioni che hanno riguardato la Mostra per la questione Universiadi, atteso che il Comune di Napoli, proprio ieri, con l’assessore Borriello ha dato la disponibilità anche a rinunciare del tutto alla Mostra come parziale sede per gli atleti che verrebbero ospitate tutti sulle navi nel Porto, accettando così interamente la linea del governatore Vincenzo De Luca. Non si sa però se per la Mostra de Magistris possa spingere per una sostituzione sia della presidente, Donatella Chiodo, che del consigliere delegato, Giuseppe Oliviero. Oppure per uno solo di entrambi. Si sa però che il nome che rimbalza con sempre maggior frequenza è quello di Sergio D’Angelo, attuale commissario dell’Abc ed ex assessore al Welfare della prima giunta de Magistris. Il sindaco sta riflettendo molto su questa ipotesi. Anche se poi a catena si ritroverebbe a dover indicare un sostituto di D’Angelo in Abc, scatenando altri appetiti da parte dei partiti. Molti dei quali attendono ancora il rimpasto in giunta per rivendicare una poltrona.