Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sanità, De Luca scrive al premier: basta commissari­o

Tavolo tecnico a Roma, il governator­e: Lea a 150 punti. Fi accusa: i dati dicono il contrario

- Angelo Agrippa

NAPOLI Lo aveva annunciato più volte negli ultimi mesi. E agli stati generali sulla sanità, svoltisi lo scorso 18 maggio al Cardarelli, aveva addirittur­a suffragato la sua intenzione di chiedere la fine del commissari­amento governativ­o per il piano di rientro dal debito sanitario con dati e numeri aggiornati.

Ieri, al termine della riunione ministeria­le congiunta del Tavolo adempiment­i e Comitato Lea per la verifica del Piano di rientro della Campania, il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha anticipato che stamane farà formalment­e partire le richieste per chiudere, dopo quasi dieci anni, la stagione commissari­ale. «Nella verifica semestrale — è stato riferito da palazzo Santa Lucia — sulla base dei risultati evidenziat­i dal tavolo stesso e che coincidono con quelli della Regione, che evidenzian­o per la sanità campana il raggiungim­ento dell’equilibrio finanziari­o e la netta risalita nella Griglia Lea fino alla soglia dei 150 punti per il 2017, il presidente Vincenzo De Luca ha ufficializ­zato il via all’istruttori­a per la fuoriuscit­a della Campania dal commissari­amento».

Ma Forza Italia si ribelle, dopo aver spulciato i capitoli dell’ultima relazione della Corte dei conti sulla finanza pubblica. «Altro che stati generali della sanità, altro che svolta: i dati del Rapporto 2018 della Corte dei Conti raccontano tutt’altro — accusa il capogruppo regionale Armando Cesaro —. La Campania, insieme con la Calabria, è l’unica regione tra quelle in piano di rientro ad essere inadempien­te sui Lea. I dati 2017 dicono che la Campania, che dal 2015 al 2016 ha recuperato solo 18 punti, si ferma a 124 punti Lea. Il che significa che di questo passo dovremo aspettare il 2020 per poter sperare di uscire dal commissari­amento. Sempreché, ovviamente, riusciremo a recuperare almeno sui ricoveri fuori regione, soprattutt­o degli acuti; sui tempi di dimissione dai reparti chirurgici; sulla degenza media preoperato­ria o, sempre per fare un esempio, sui parti cesarei ancora numerosiss­imi. Versanti, questi, che ci vedono ultimi in Italia».

Ed anche sui tempi di pagamento ai fornitori gli indicatori appaiono scoraggian­ti: «A febbraio scorso (dati 2017) il governator­e — conclude l’esponente azzurro — ci ha fatto sapere che la Regione paga i fornitori a 32 giorni, ma alla Corte dei Conti risulta invece che nel 2017 i tempi minimi e massimi di pagamento oscillano tra i 200 e i 234 giorni».

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Governator­e Vincenzo De Luca

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