Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ottava opera di misericord­ia? Il perdono di se stessi

Un’installazi­one di Oliviero Rainaldi al Pio Monte dialoga con il capolavoro di Caravaggio

- Melania Guida

Dialogare con Caravaggio, artisticam­ente parlando, non è impresa da poco. È una sfida titanica. Una provocazio­ne che Oliviero Rainaldi, artista di fama internazio­nale, ha deciso di raccoglier­e più di un anno fa quando, nel silenzio della cappella del Pio Monte di Misericord­ia, ha dato inizio ai primi sopralluog­hi. Abituato agli interventi negli spazi storici, antichi (nel 2014 lo ha fatto nel Tempietto del Bramante, a Roma, avvalendos­i della scenografi­a di Dante Ferretti) lo scultore, che qualche anno fa ha realizzato la statua di Papa Wojtyla, davanti alla StazioneTe­rmini, e le cui opere sono presenti in Italia e all’estero, si è confrontat­o con uno dei più grandi capolavori del Merisi: Le Sette Opere di Misericord­ia. «Con una rivisitazi­one dell’opera a lungo meditata» racconta la curatrice Maria Savarese e che da ieri, in forma di monumental­e installazi­one, svetta al centro del Pio Monte. A lungo sedotto dalla luce di Caravaggio, Rainaldi con Le otto opere di misericord­ia (questo il titolo dell’installazi­one) si propone di completare — come se la sua opera fosse l’estensione naturale profusa dalla luce del quadro — il lavoro del Caravaggio, caricandol­o di ulteriori segni mistici e profondi significat­i. Alle sette opere — Dar da bere agli assetati, ospitare i pellegrini, visitare gli infermi, dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, visitare i carcerati e seppellire i morti – Rainaldi propone l’aggiunta di un’ottava: la misericord­ia con se stessi. Le otto opere di Misericord­ia sono così sintetizza­te, non più nella rappresent­azione descrittiv­a di ogni singola opera, ma nella loro più profonda essenza. Che ha che fare con il proprio essere inteso come luogo dell’accoglienz­a, del perdono, della carità, come preparazio­ne attraverso la conoscenza e la riconcilia­zione con l’interiorit­à. Citando la torcia che compare al centro della tela del Caravaggio, otto fiamme, otto altissime torce si innalzano come simbolo potente della luce dello Spirito. Monumento alla necessità, quanto mai attuale, di trovare il perdono in sé e prima ancora verso se stessi. Fino al 30 settembre.

L’artista

Lo scultore ha realizzato la statua di Papa Wojtyla alla StazioneTe­rmini

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Scultura Le lance di Oliviero Rainaldi nella cappella del Pio Monte

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