Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Quincy Jones: «Rischiavo di fare il gangster»
«Mia madre l’ho persa a sette anni per problemi psichiatrici — racconta Quincy Jones — e mio padre era in una gang potente di Chicago. Ero certo che anch’io sarei diventato un gangster. Poi a 14 anni ho incontrato Ray Charles e con lui e altri ragazzini entrammo di nascosto in un negozio. Vidi un pianoforte e iniziai a strimpellarlo. Da allora ho studiato musica e imparato a suonare diversi strumenti. Nella mia vita ho incontrato Sinatra, Michael Jackson e tanti altri grandi. Ai giovani posso solo consigliare di studiare. Poi, si sa, ci vuole talento, passione e creatività». Ieri il leggendario arrangiatore e produttore discografico, ospite dell’Ischia Global Film & Music Festival è stato premiato assieme a Matteo Garrone e Marcello Fonte dal direttore Pascal Vicedomini. La sera precedente era stata, invece, la volta di Andrea Bocelli: «Mia moglie Veronica era il mio angelo custode, poi ha iniziato a occuparsi della mia Fondazione benefica e, quando le faccio una domanda, devo prima attendere un suono di un whatsApp o di una mail prima che risponda. Sono orgoglioso di questo premio, mi candido per quello della pazienza» ha detto. La serata al Rangio fellone di Eugenio e Patrizia Ossani — ristorante frequentato da Alain Delon, Liz Taylor, Richard Burton e Luchino Visconti, immortalato da Una rotonda sul mare di Fred Bongusto — anche grazie alla presenza di Nina Senicar, Lynn Collins e Enzo Gragnaniello e Umberto Smaila, è stata da antica dolce vita ischitana, perfetto mix di mondanità, musica e glamour. Sottovoce, Nando Mormone ospite assieme agli Arteteca, ha anticipato una webserie: «Si chiamerà Made in Sud stories, e sarà online a settembre. I protagonisti saranno quelli del programma tv e interpreteranno dei personaggi nuovi. A ottobre partiranno poi le riprese di un film che vede impegnati i comici del format». Oggi alle 21 proiezione di The man who killed Don Quixote di Terry Gillian e alle 21.30, in piazza Marina a Casamicciola del corto Il nostro mare di Randha Ghattas, interpretato da Mario Rivelli. In serata tra i premiati Damiano e Fabio D’Innocenzo, registi del film La terra dell’abbastanza e Pappi Corsicato. Chiudono Clementino, Fausto Leali e Nina Zilli.