Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fabrizio Masucci: «Nel logotipo alcune lettere sono velate come il Cristo di Sanmartino» Sansevero superstar, nuovo look e altri record
Una volata lunga e irresistibile ha consacrato la Cappella Sansevero come la vera e propria superstar del Centro storico di Napoli che ha superato icone vetuste ma comunque ricche di fascino e grondanti storia come il complesso monumentale di Santa Chiara, San Domenico Maggiore, San Gregorio Armeno. Nel primo semestre del 2018 le presenze ufficiali registrate si aggirano intorno ai 330 mila visitatori a fronte dei 270 mila dello stesso periodo di una anno fa, con un incrementate di oltre il 20 per cento. A questo punto il traguardo dei 600 mila visitatori nell’anno fissato dalla proprietà e dal management non sembra affatto una chimera. Lo rivela il direttore del Museo Fabrizio Masucci, a margine della presentazione del nuovo progetto di comunicazione globale che prevede uno svecchiamento dell’immagine del sito monumentale nel rispetto del blasone della casa del Cristo velato. E proprio al capolavoro di Giuseppe Sanmartino si è ispirata la graphic designer Giovanna Grauso, giovane docente di progettazione grafica, per attualizzare il lose gotipo: la parola San-Se-Vero disposta su tre livelli si caratterizza ora per l’assenza delle aste di alcune lettere (la A e la V) per offrire il senso della velatura e del mistero. «Il principe Raimondo di Sangro - ricorda Masucci - è stato un uomo dalla grandissima curiosità, impegnato in svariati settori del sapere e della cono- scenza. Naturalmente ai nostri giorni quella concezione del sapere enciclopedico non è più attuabile. E dunque, quando mi chiedono a cosa si sarebbe dedicato se fosse vissuto oggi, non ho dubbi. Avrebbe privilegiato proprio la comunicazione e lo studio dei materiali. Della prima fu maestro perché riuscì a creare il mito di stesso, il secondo rappresentò una sua preoccupazione molto sentita, che corrisponde a un’esigenza molto attuale nel campo dell’architettura e del design». Anche le insegne della biglietteria offrono il senso di un cambiamento in atto. Il moderno allestimento, in linea con l’arredo urbano dell’area antistante il Museo, è, per esempio, realizzato in acciaio corten e presenta i logo istituzionale con la retroilluminazione. Quest’ultimo progetto porta la firma dell’architetto Marita Francescon che già un anno fa ha curato la modernizzazione del bookshop.
Completamente rinnovato anche il sito web, curato dall’agenzia pubblicitaria Pubbli&Rolando specializzata nella realizzazione di siti internet all’avanguardia: all’interno della piattaforma web il racconto del complesso monumentale e delle sue opere attraverso le foto in gran parte inedite di Marco Ghidelli. Le novità principali sono condensate soprattutto all’interno della sezione «multimedia» che non sostituisce la visita reale ma sviluppa la curiosità dei potenziali visitatori verso di essa. A portata di click i video brevi sui principali monumenti del sito (Cristo velato, Altare maggiore, la Pudicizia, il Disinganno), la ricostruzione grafica , possibile attraverso lo studio della documentazione d’epoca, dell’antico pavimento labirintico della Cappella. Nella sezione «Iniziative» sono segnalati eventi e progetti promossi dal Museo. Sempre attraverso il sito si possono acquistare direttamente i biglietti d’ingresso che consente di accedere col pratico sistema salta-fila».