Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Niente iscrizione in B I lupi dell’Avellino rischiano l’estinzione
Il calcio irpino vive il terzo tormento di una storia breve ma estremamente sanguigna che nessuna condanna riuscirà a sporcare. Una storia ricca nonostante le ripetute cadute seguite sempre da risurrezioni miracolose.
Dopo il Cesena e il Bari anche l’Avellino tra i club non iscritti al campionato di B. La società di Walter Taccone non è stata ammessa dal Consiglio Federale che ha negato la licenza ai biancoverdi dopo aver preso visione del parere negativo della Covisoc. Secondo la commissione di vigilanza si è giunti a questa decisione per il mancato rispetto dei termini di consegna della fideiussione, che scadevano alle 19 di lunedì scorso. Si tratta quindi della terza esclusione che apre le porte del campionato cadetto al ripescaggio di Catania, Novara e Siena. Ieri la squadra di Marcolini ha giocato una gara amichevole a Frosinone contro la Roma di Di Francesco. Il presidente Taccone ha presentato ricorso dopo aver consegnato pro manibus alla Covisoc a Roma la ricevuta della fideiussione. La situazione però potrebbe subire nuove modifiche vista l’esigenza di un socio finanziatore utile a coprire tutte le spese della stagione. Una ulteriore mossa del numero 1 del club irpino sarebbe quella di cooptare Maurizio Guerrini e Roberto Di Gennaro, nominato nuovo amministratore delegato del club irpino. «Abbiamo pagato tutto - ha ribadito Taccone -. I tifosi mi contestano? Io più di quello non ho potuto fare…altrimenti mettete al posto mio un’altra persona che sostenga la baracca».
(car. prest.)