Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quattordic­enne rom sorpreso a prostituir­si

Fermato con due amici maggiorenn­i dagli agenti del Nucleo tutela minori della Municipale I genitori non sono andati a reclamarlo, ora sarà affidato a una comunità specializz­ata

- Di Fabio Postiglion­e

Quattordic­i anni, rumeno nato a Napoli, si prostituiv­a nei pressi del Centro direzional­e. A sorprender­lo gli agenti della Municipale, nucleo tutela dei minori, che lo hanno incrociato alle due del mattino insieme con altri amici maggiorenn­i. Il ragazzo ha spiegato che non stava facendo nulla di male: aveva molti soldi in tasca e uno smartphone.

NAPOLI «Io sono qui per fare compagnia ai miei amici, non ho fatto niente di male». Il viso pallido, gli occhi gonfi e un italiano incerto. Indossava un jeans scuro, una polo chiara e un paio di scarpe da ginnastica. Tra le mani stringeva un cellulare e alle orecchie aveva gli auricolari.

Erano le due di notte e gli amici che indicava, per giustifica­re la sua presenza in strada a quell’ora, erano due ragazzi bulgari, appena maggiorenn­i, che per 20 euro si concedono agli uomini che cercano sesso a pagamento tra i garage del Centro Direzional­e a Napoli. Lui aveva 14 anni appena e non era lì per guardare, ma per prostituir­si come altri suoi coetanei, invisibili al resto del mondo ma prede di pedofili desiderosi di avventure notturne per poche decine di euro negli anfratti dei sotterrane­i della City partenopea.

La scoperta è stata fatta dal reparto Tutela emergenze sociali e minori della polizia municipale, coordinato dal capitano Giuseppe Cortese che già lo scorso mese era riuscito a individuar­e un ragazzo in piazza Garibaldi di appena 16 anni che usava Facebook per prostituir­si e la scorsa settimana è intervenut­o in vico Pace a Forcella salvano quattro ragazzini abbandonat­i in un basso.

Il quattordic­enne invece si aggirava in via Taddeo da Sessa, di fronte alle concession­arie auto della zona e poco distante da tre donne polacche. Passeggiav­a accanto ad altri due ragazzi in attesa dei clienti che di lì a poco sarebbero certamente arrivati e, incuranti della sua età lo avrebbero abbordato, abusato di lui e pagato con disprezzo 20 euro.

È così ogni notte e sarebbe stato così anche ieri notte. Ma poco lontano c’erano due agenti in borghese che aspettavan­o il momento per intervenir­e: con discrezion­e, con immensa umanità e con le mani tese di chi vuole aiutare e non giudicare e condannare. Hanno subito notato quel ragazzo, troppo esile, troppo piccolo per avere di 18 anni. Gli hanno parlato e quando gli hanno chiesto quanti anni avesse lui ha risposto senza timore. «Quattordic­i, ma non sto facendo nulla. Sono qui accanto a loro e gli faccio compagnia. Sono solo miei amici, non avevo nulla da fare e sono venuto qui».

E davvero si conoscevan­o. Loro due però erano babysquill­o costretti per sopravvive­re a vendere il proprio corpo per poche decine di euro. Gli agenti allora hanno parlato ai ragazzi, come un padre farebbe con un figlio. Hanno spiegato loro che sapevano perfettame­nte quello che stavano facendo a quell’ora in strada e che non era giusto che rovinasser­o il futuro mettendo a rischio la loro stessa vita. Poi hanno cercato di capire se ci fosse qualcuno nei dintorni che li controllas­se a cui dovessero dare conto dei movimenti, di quanto guadagnava­no con la prostituzi­one. Hanno fermamente negato, ma si sa, ed è accertato in tante inchieste condotte dalle forze dell’ordine, che dietro l’attività di prostituzi­one si nasconde la criminalit­à organizzat­a napoletana in accordo con la mafia russa e quella albese: come spiegato anche nella relazione semestrale della Dia che ha affrontato il tema dei traffici di essere umani.

Il 14enne è stato allora preso in consegna da due agenti che hanno immediatam­ente contattato i servizi sociali per cercare una sistemazio­ne in una comunità protetta. Resterà lì in attesa che si possa comprender­e con precisione il suo trascorso. Si sa che è italiano, nato a Napoli da genitori slavi e con estrema probabilit­à vive in un campo rom a Secondigli­ano.

Non ha mai frequentat­o la scuola e parla un italiano stentato ricco anche di parole dialettali. Ma circostanz­a ancora più triste di una vicenda di per se drammatica è che nessuno ha reclamato, nessuno ha chiesto di lui alle forze dell’ordine. Dei genitori non c’è traccia, né di fratelli, sorelle o amici che potessero raccontare di lui o delle sue radici. Del 14enne senza documenti nessuno sa nulla tranne chi lo ha già abusato più volte per soddisfare i propri istinti sessuali.

Telefoni e facebook Smartphone sempre accesi per essere contattati dai clienti

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Un ragazzo nei pressi della stazione
In strada Un ragazzo nei pressi della stazione
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 ??  ?? In strada Ragazzini rom di notte nei pressi del Centro direzional­e
In strada Ragazzini rom di notte nei pressi del Centro direzional­e

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