Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Timbravano e filavano via Al Comune di Procida impiegati e vigili nei guai
Verifiche dei carabinieri, 12 indagati e 4 sospensioni dal servizio
Quattro dipendenti del
NAPOLI Comune di Procida sono stati sospesi dal servizio per un anno in seguito all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del gip Tommaso Perrella. I reati ipotizzati sono truffa aggravata ai danni dello Stato, abuso d’ufficio e false certificazioni e attestazioni. Altri otto dipendenti comunali risultano indagati, tra i quali due dirigenti. Dalle indagini dei militari di Procida e del nucleo operativo di Ischia sono emersi diversi episodi di assenteismo mediante attività tecniche (badge timbrati da altri dipendenti) che consentivano allontanamenti arbitrari dal lavoro con conseguente falsa certificazione resa dai responsabili dei vari uffici.
I carabinieri hanno documentato l’attività di indagine grazie a numerose telecamere mimetizzate nel palazzo comunale e con appostamenti e pedinamenti. Ne emerge un quadro indiziario composto da una serie di omesse timbrature di cartellini, doppie timbrature da parte di colleghi compiacenti, allontanamenti arbitrari e assenze ingiustificate, parziali o totali, dalla sede di servizio, inosservanza sistematica di puntualità e dell’orario minimo di servizio svolto, con responsabilità indirette dei rispettivi capi sezione e del responsabile della prima sezione Ufficio personale.
Durissime le parole con le quali il giudice commenta i fatti oggetto dell’ordinanza: «Il fenomeno monitorato ha assunto i contorni dell’illecita ordinarietà, al punto da assurgere a stile di vita osservato indiscriminatamente da buona parte degli indagati in spregio ai doveri di fedeltà, imparzialità e buon andamento della res publica che dovrebbero invece orientarne le condotte».
Per il giudice delle indagini preliminari l’assenteismo ha assunto connotazioni «a dir poco inquietanti e surreali». Durante le indagini «sono stati quotidianamente registrati allontanamenti ingiustificati da parte dei dipendenti, la cui assenza dal servizio è risultata essere dunque costante».
Tra questi emerge il comportamento di un vigile urbano, il 66enne A. S. di P., che timbrava il cartellino e poi tornava a casa; solo al termine delle «ore di servizio» tornava in municipio per timbrare il cartellino per documentare la fine delle ore di «lavoro». Colpisce anche il caso della 64enne M. B., dipendente che invece di trascorrere le ore di servizio in ufficio usciva dalla casa comunale per fare la spesa, acquistare dei fiori e finanche andare al cimitero per una visita a un defunto. Comportamenti analoghi erano quelli di altri dipendenti: il 63enne M. S. timbrava il cartellino e andava in giro per l’isola mentre la 62enne M. C., timbrato il cartellino, usciva per andare in chiesa o al centro estetico.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli (sezione reati contro la pubblica amministrazione guidata dall’aggiunto Alfonso D’Avino) traggono origine da accertamenti dei carabinieri iniziati a seguito di una segnalazione circa l’assenteismo dal posto di lavoro di alcuni dipendenti comunali e di appartenenti al comando vigili urbani. Per ottenere riscontri sono poi state sviluppate con servizi di osservazione, controllo e pedinamento predisposti a riscontro per verificare la fondatezza di quanto segnalato.