Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Piazzetta Riario Sforza Rivive il secondo ingresso del Duomo
Il recupero Il luogo era buio e immerso nell’illegalità e nell’immondizia. Ora rinascono le attività
Piazzetta Riario Sforza vede finalmente riaperto l’ingresso laterale del Duomo: un impegno tra Municipalità, Pio Monte della Misericordia e Curia ha permesso in questi giorni il recupero non solo dell’apertura storica di San Gennaro, ma definitivamente il primo passo verso la tutela dello storico slargo.
Per anni, nella piazzetta dedicata all’arcivescovo cardinale e Venerabile Sisto Riario Sforza (1810-77), ci abbiamo visto i bidoni della spazzatura in fila, dietro le catene che ne impedivano l’accesso ai pedoni e alle auto, ma non a chi in possesso delle chiavi, vi parcheggiava impunemente trattandola come una proprietà privata.
Da qualche giorno invece, lo sforzo congiunto tra Curia, IV Municipalità e Pio Monte, ha ripristinato l’accesso laterale al Duomo - quello che si vede bene anche dall’antica pianta cinquecentesca Lafrery - recuperando un luogo fondamentale di Napoli. Non è un caso che al centro della piazzetta sia posta la guglia di Cosimo Fanzago, la prima delle tre napoletanissime macchine da festa pietrificate, eretta negli anni Trenta del Seicento come ringraziamento al Santo che bloccò l’eruzione più catastrofica per la città.
La piazzetta male illuminata di sera, frequentata da spacciatori nei tempi bui, ha visto negli ultimi anni rinascere le attività commerciali: un bar/pizzeria, un b&b di buon livello difronte allo storico Palazzo Caracciolo di Gioiosa parzialmente recuperato, e interventi di street-art come quello del 2016 dell’artista Roxy in The Box che vi raffigurava San Gennaro e Caravaggio intenti a leggere quotidiani in cui si invoca il recupero turistico del luogo. Un’opera quanto mai profetica, meta ormai di pellegrinag- gio per gli appassionati internazionali che vanno a visitare la piazzetta già sede dei set di «Passione» di John Turturro (2010) e del cortometraggio «The Wholly Family» per una nota marca di pasta campana del regista e produttore internazionale Terry Gilliam, che nel 2011 grazie alla sua idea di «famiglia sacra» tra San Gregorio Armeno e la nostra piccola piazza, ha ricevuto il premio dell’European Film Award. E nel 2017 Matteo Garrone vi ha ambientato la pubblicità per Dolce & Gabbana con protagonista Emilia Clarke, la Daenerys Targaryen del celebre «Trono di Spade».
Insomma, a dispetto di tutto, la piazzetta è sempre stata in questi ultimi anni sotto i riflettori di mezzo mondo: la vedremo presto a ottobre nella serie planetaria della Ferrante immersa in una atmosfera anni ‘50.
Quando tra il 1860-90 si aprì via Duomo squarciando il vecchio tracciato del cardo già ipotizzato da Ferdinando II nel 1852, i napoletani dimenticarono che il secondo storico ingresso del Duomo era proprio quello verso la piazzetta. Nella logica della planimetria antica dei decumani di Napoli infatti, da via dei Tribunali verso l’antico Castel Capuano, l’ingresso Riario Sforza è il più naturale. Nella storia contemporanea della città invece, tutti dimenticarono l’ampio scalone di piperno oggi restaurato, e che veniva riaperto solo in occasione dei giorni della liquefazione del santo. Ora che possiamo accedere al Duomo dallo storico varco che divide la primitiva Torre del Tesoro dall’impianto absidale della Cappella del Tesoro, turisti, credenti e appassionati di cinema e arte, potranno circolare di monumento in monumento. E finalmente Piazzetta Riario Sforza ritorna il logico prolungamento antistante il prezioso palazzo-chiesa con portico che Francesco Antonio Picchiatti pensò per il Pio Monte della Misericordia con la sua pinacoteca gioiello di carità e lo splendido Caravaggio delle «Sette Opere di Misericordia».
Antichi passaggi
Ritorna il logico prolungamento antistante il prezioso palazzochiesa con portico che Francesco Antonio Picchiatti pensò per il Pio Monte della Misericordia