Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ravello, omaggio all’Ecm, l’etichetta del nuovo jazz

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Ecm è l’acronimo di Editions of Contempora­ry Music, una sigla che in 50 anni ha trasformat­o l’approccio all’idea di jazz. Una musica, cioè sempre più libera dai vincoli ortodossi dello stile afroameric­ano, dallo swing al bop e al Free, che si è avvicinata invece sempre più alla musica contempora­nea e, in particolar­e, a quella nordica ed europea.

Il suo ideatore e pilota è il tedesco Manfred Eicher, un produttore in grado in tutti questi anni di rendere omogenei progetti firmati da star del jazz anche molto diverse fra di loro come Keith Jarrett e Chick Corea, Pat Metheny e Gary Burton, Egberto Gismonti e John Abercrombi­e, Jan Garbarek e John Surman, Norma Winstone e gli Oregon di Ralph Towner, giusto per citarne alcuni fra i più prestigios­i.

E stasera la sezione jazz del Festival di Ravello diretta da Maria Pia De Vito gli renderà omaggio con un evento intitolato «An evening with Ecm», che a partire dalle 21.30 ospiterà sul Belvedere di Villa Rufolo un esempio di quell’eleganza un po’ algida ma concettual­mente seduttiva maturata nel tempo dai dischi dell’etichetta bavarese. Si susseguira­nno infatti un set con Theo Bleckmann, Stefano Battaglia e Michele Rabbia, e un altro con i Django Bates’ Belovèd.

La prima è una produzione originale ispirata ai «Four Quartets» del poeta e drammaturg­o inglese T.S. Eliot, rielaborat­a da Stefano Battaglia al piano, Theo Bleckmann alla voce e Michele Rabbia alle percussion­i. Il secondo vede il pianista inglese Bates presentare l’album «The study of touch», un omaggio al talento rivoluzion­ario di Charlie Parker, realizzato con il trio Belovèd, di cui fanno parte anche il bassista svedese Petter Eldh e il batterista danese Peter Bruun.

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Trio I Django Bates’ Belovèd

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