Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Coscioni: mancano anestesisti e radiologi
Il consigliere per la sanità di De Luca: «Bene ministro Grillo, qui la politica è stata immobile»
NAPOLI Mancano soprattutto anestesisti (40 soltanto nella Asl Napoli 1)e radiologi in Campania. Tra qualche giorno, forse già martedì, la Regione Campania riuscirà, finalmente, ad avere un quadro più chiaro del reale fabbisogno di medici specialisti che occorrono negli ospedali. Almeno così assicurano da palazzo Santa Lucia.
Dopo l’amara considerazione del ministro della salute, Giulia Grillo — che intervistata da Radio Anch’io ha confessato che «in Campania ci sono meno medici dei posti a disposizione nei bandi, tutto questo perché la politica per 20 anni non ha mai affrontato il problema della formazione postlaurea» — ecco la replica di Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del presidente della Regione, Vincenzo De Luca : «Il ministro Grillo conferma ciò che le abbiamo riferito nei giorni scorsi. Purtroppo anni di immobilismo politico hanno provocato il collasso».
Basta verificare due dati forniti dalla struttura regionale della sanità. Ad agosto 2017 è stato bandito un concorso per anestesisti. La graduatoria conseguente è stata approvata ad aprile scorso: sono risultati idonei circa 80 dirigenti medici anestesisti. «Ma ne abbiamo assunti 30, di cui solo 16 hanno integrato l’organico — spiega Coscioni — perché i restanti 14 erano già in servizio a tempo determinato. Per fare questo abbiamo scorso la graduatoria fino al 56mo posto perché a mano a mano che chiamavamo, ricevevamo le rinunce degli aventi diritto. Ora continuiamo a scorrere la graduatoria perché abbiamo considerato la necessità di assumere ulteriori 15 dirigenti medici anestesisti: ma più andiamo avanti, più riceviamo dinieghi. Tanto che penso che la scorreremo tutta fino all’esaurimento per arrivare a reclutare gli ulteriori 15. Nel frattempo, la Regione è impegnata a programmare ulteriore concorsi, dato che altri medici anestesisti vanno in pensione e si renderà necessario, dunque, reclutare nuovi dirigenti».
Ma perché i medici rinunciano? «Dopo il periodo di blocco del turn over — aggiunge — lo sblocco del reclutamento ha generato più concorsi contemporaneamente, fermo restante il numero di specializzati. Quindi i candidati partecipano a più concorsi contemporaneamente e poi scelgono la sede di maggiore convenienza». Ma è inevitabile se la Campania è commissariata da 9 anni e nel frattempo ha perso 14 mila dipendenti nella sanità. «No, perché anche in tempi cupi di esposizione debitoria — replica il consigliere di De Luca — si sarebbe potuto, carte alla mano, insistere sul bisogno di non portare la macchina al collasso». Anche per la medicina d’urgenza il concorso è stato bandito un anno fa e la graduatoria è stata approvata a marzo 2018 (sono risultati idonei circa 60 dirigenti medici). «Ne abbiamo assunti 38 — afferma Coscioni — di cui solo 20 hanno integrato l’organico perché i restanti 18 erano già in servizio a tempo determinato. Anche qui abbiamo scorso la graduatoria fino al 60mo posto perché a mano a mano che chiamavamo gli aventi diritto rinunciavano». È come nel paradosso di Zenone, con Achille che non riesce a raggiungere la tartaruga. Ma, come insegna il proverbio, se non si risolve presto, è proprio il caso di dire che mentre il medico studia, l’ammalato se ne va.
” Abbiamo assunto soltanto 30 dirigenti specializzati su 80 posti a concorso
E di essi solo 16 sono nuovi
Gli altri avevano contratti a termine