Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il viaggio a Medjugorje diventa un’odissea Cento fedeli in ostaggio
Volo di ritorno annullato a Dubrovnik e notte in bianco Compagnia aerea morosa, si muove il prefetto di Napoli
NAPOLI Non dimenticheranno facilmente il pellegrinaggio a Medjugorje gli oltre cento fedeli partiti venerdì sera dalla Campania e tornati a Napoli solo nel primo pomeriggio di ieri, con quasi 24 ore di ritardo, trascorse come “ostaggi” nell’area d’imbarco dell’aeroporto croato di Dubrovnik perché alla compagnia aerea rumena Aviro Air è stato contestato il mancato pagamento delle tasse aeroportuali e negato il permesso di decollo.
Non era iniziata nel migliore dei modi l’avventura dei devoti della Madonna, apparsa per la prima volta nel 1981 nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina, ma mai ufficialmente riconosciuta dalle alte gerarchie ecclesiastiche. Nella comitiva di fedeli, anche Gianluca Sassu, con la sua famiglia. L’uomo, che lavora saltuariamente in pizzeria, così racconta le disavventure patite: «Il giorno prima della partenza ci è stato detto che l’aereo sarebbe decollato alle 16 invece delle 8 di mattina. In realtà siamo partiti intorno alle 21,30». L’arrivo a destinazione nel cuore della notte, intorno alle 2. Dopo tre giorni di permanenza a Medjugorje, il trasfer verso l’aeroporto di Dubrovnik. «Siamo arrivati - continua Sassu - in orario. E abbiamo subito effettuato il check-in prima di sottoporci ai controlli. Giunti nell’area degli imbarchi abbiamo atteso la chiamata del volo, programmato per le 20. Nulla da fare. Fino alle 21,30 nessuna notizia. Nessuno ci ha spiegato cosa avesse determinato il ritardo. Solo allora il rappresentante dell’agenzia di viaggi è riuscito a sapere che il via libera alla partenza era negato perché la compagnia proprietaria dell’aeromobile era stata messa in mora da uno scalo portoghese per spettanze non corrisposte. In breve, abbiamo trascorso la notte all’interno dello scalo perché se fossimo usciti dall’area internazionale avremmo perso il diritto all’imbarco. Solo a partire dall’una sono state distribuite bottigliette d’acqua e materassini. È stato un vero e proprio tormento, per noi, ma soprattutto per vecchi, bambini e disabili. Quel che mi ha indignato è stato l’immobilismo delle autorità italiane e perfino della Croce rossa». Di buon mattino il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, sollecitato irritualmente da una sua concittadina rimasta bloccata in aeroporto, ha investito della questione il prefetto di Napoli Carmela Pagano. Quest’ultima, a sua volta, è intervenuta presso la Farnesina. Solo alle 13 l’aereo si è alzato in volo». Restano la rabbia e la delusione. Per il pellegrinaggio con amaro finale a sorpresa i partecipanti hanno speso non meno di 450 euro a testa.
Giornata di disagi generalizzati sul fronte dell’aria. A Capodichino si sono registrati disagi anche per gli utenti di Ryan Air, la compagnia low cost irlandese che non è riuscita, a causa di uno sciopero del personale, ad assicurare l’effettuazione di tutti i voli previsti.