Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dalle giostre dei Borbone al primo parco d’Italia

I principi giocavano nella Reggia, poi la Mostra di Mussolini e l’investimen­to piemontese

- Di Rossana Di Poce

Se re Ferdinando poteva giocare nella Castellucc­ia della Reggia di Caserta, il piccolo castello per il divertimen­to e l’educazione dei principi di casa Borbone, le prime vere giostre pubbliche le pensò Leopoldo di Borbone nel 1823 per la Villa Favorita del Miglio d’Oro. Complici gli Ardito, gli artigiani reali delle filande di San Leucio, nei mesi estivi erano aperte a tutti, come ci rammenta una veduta di Salvatore Fergola. Più tardi, Enrico Alvino vi aggiungerà le prime Montagne Russe d’Italia: gli splendidi modellini lignei sono esposti alla Reggia di Caserta, geniali antenati di tutti i parchi di divertimen­to italiani.

Nel 1937 prende corpo la Mostra delle Terre Italiane d’Oltremare che Mussolini in persona vuole come testimonia­nza della potenza del regime e dell’espansione coloniale; è Vincenzo Tecchio, allora presidente della camera di commercio, a volere una progettazi­one tutta napoletana e perlopiù accademica, Marcello Canino in testa. In soli tre anni si inaugura uno degli esperiment­i urbanistic­i più avanzati d’Italia, per chiudere troppo presto i battenti causa bellica. A Luigi Piccinato viene affidato tra l’altro, il Parco dei Divertimen­ti: l’ottovolant­e, il tiro a segno, il «siluro», l’autodromo e un caffè sono presenti nei disegni d’archivio di Roma. I grandi archi a forma di M all’ingresso, restano l’omaggio a Mussolini, ma è nel 1965 in piena espansione economica, che nasce il primo vero parco di divertimen­to d’Italia: Edenlandia. Dieci anni dopo è la volta di Gardaland, che si avvarrà dell’esperienza partenopea anche in fase progettual­e. La frequentaz­ione di Disneyland a Los Angeles, ispira una coppia piemontese a investire a Napoli: Oreste Rossotto e Caterina Valero non hanno figli, e dopo la morte di Oreste, Caterina destina i proventi al Villaggio del Fanciullo di Pozzuoli.

Coadiuvati da Luigi Falchero, dall’architetto Mimmo Viggiani e dallo scenografo Tony Stefanucci, nasce in soli sei mesi il primo parco che ha fatto sognare intere generazion­i di napoletani fino al 2013, nonostante la curatela fallimenta­re dal 2011. L’odissea inizia con la chiusura: la prima cordata Brain’s Park/Clair Leisure del ticinese Alfredo Villa, a causa degli abusi edilizi e forse anche dell’incendio doloso di Città della Scienza, ritira l’investimen­to. Nel 2014 viene girato all’interno del parco il corto «Tupuliello» di Lucio Botteri: è tutto perfettame­nte funzionant­e, e la speranza di una prossima risoluzion­e è ancora forte per i dipendenti che compaiono nel filmato, nel frattempo cassintegr­ati.

Sarà la New Edenlandia S.p.A. subentrata nel 2015 a rilevare le strutture e a farsi carico dei lavori ma salta la prima riapertura annunciata nell’aprile del 2016. Striscia La Notizia quell’anno, documenta la fatiscenza delle strutture; di quel delicato momento esiste in rete un video dell’attore Giampaolo Morelli -che viene diffidato dalla diffusione- e documenta il degrado del parco

I primi giochi pubblici li pensò Leopoldo di Borbone nel 1823

ad opera dei ritardi burocratic­i e dei condoni. E così, l’annunciato film dal titolo provvisori­o Nunn’è Napule dei Manetti Bros, perde una location: alla fine «Ammore e Malavita» è girato senza Edenlandia. Una seconda inaugurazi­one è prevista nel maggio 2017; ancora una volta non si riesce a rispettare la scadenza. E siamo ad oggi: abbattuti gli abusi e restaurato il possibile dall’architetto napoletano Giuseppe Klain, è finalmente in salvo il lavoro dei 53 dipendenti. Nella storia campana dei parchi pubblici di divertimen­to, primato dopo primato, Edenlandia costituì uno scenario all’avanguardi­a: nel 1966 il musicarell­o «Rita la zanzara» di Lina Wertmuller, filma tra le giostre il primo bacio tra Rita Pavone e Giancarlo Giannini. Una volta esisteva il Bracciale dell’Allegria, che permetteva sconti alle giostre: oggi Edenlandia, rinasce dalle ceneri ancora una volta insieme alle mitiche graffe. Accompagne­rà il bel progetto benefico «Edenlandia for children» con l’ospedale Santobono-Pausilipon e i sogni di tutti noi.

Il luogo che ha fatto sognare intere generazion­i di napoletani

 ??  ?? Il gioco del pallone nella reggia di Caserta
Il gioco del pallone nella reggia di Caserta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy