Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’assessore Marciani: «Riempiamo noi l’estate di Tommy»
NAPOLI Far frequentare un campo estivo a Tommy per farlo sentire più integrato e meno solo come ha provato di fare la madre, Rossella Capobianco, gettando alla fine la spugna per «assenza delle istituzioni»? Fatto. La soluzione arriva dalla Regione Campania, istituzione forse meno assente di altre, attraverso la voce dell’assessore alla formazione, pari opportunità e politiche giovanili, Chiara Marciani.
Assessore Marciani, ha letto la storia di Tommy e della sua estate fatta di tre mesi di vuoto?
«Sì, l’ho vista, è una storia che mi ha molto colpita e devo ammettere che da subito, ieri mattina, appena letto il Corriere del Mezzogiorno, mi sono attivata per cercare un’ opportunità da dare a questo ragazzo di socializzare con i suoi coetanei, come è giusto che sia».
L’ha trovata?
«Noi come Regione Campania finanziamo alcuni campi estivi tra cui quelli allo zoo dove vanno i figli dei nostri dipendenti».
Ma anche qui ci sono percentuali di 1 disabile a 10?
«No no, niente percentuali».
Apriamo allora questo campo estivo anche a Tommy?
«Sicuramente, non c’è nessun problema da parte nostra. Se Tommy vuole può partecipare, ho già parlato con la responsabile che non ha nulla in contrario».
In che orario è prevista l’attività?
«Il campo estivo allo zoo accoglie bambini e ragazzi dalle 9 alle 16. Sono previste varie attività di aggregazione e sport all’aria aperta. Tommy può venire la prima settimana d’agosto e, se si trova bene, anche i primi quindici giorni di settembre, prima che cominci l’anno scolastico».
È disponibile anche il servizio pulmino?
« Credo che sia disponibile anche un servizio di accompagnamento con il pulmino, poi dipende dalla zona in cui Tommy abita».
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. La prossima volta però sarebbe davvero bello se queste soluzioni arrivassero prima che le testimonianze di disagio sociale arrivino sui giornali, con tutto il loro carico di sconforto e rabbia. Ma questo significa chiedere un po’ troppo.