Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La fuga di un uomo misterioso nel caldo di Ferragosto

- Di Anna Marchitell­i

Un uomo in fuga, non si sa bene da cosa o da chi, cade in una spirale di eventi, coincidenz­e, incontri.

Un vero e proprio viaggio dell’eroe quello che — a ferragosto di un anno imprecisat­o — compie Riccardo, il protagonis­ta de L’ombra della fiamma, il giallo di Maria Giuseppina Pennarola, edito da Zerounound­ici Edizioni, in cui si sta costanteme­nte in bilico tra il vero e l’inganno, il pericolo e l’averla fatta franca. Una linea di confine tra la vita e la morte che Riccardo percorre in nome di qualcosa di cui mai si fa nome, ma di cui sempre si respira e vede l’ombra. Ad aleggiare poi sulle vicende del protagonis­ta, talvolta come un fantasma dai contorni sfumati, c’è Francesca, sua moglie, un deus ex machina che traccia di volta in volta le tappe del percorso che il marito deve compiere per mettersi in salvo.

Accade che la sera in cui Riccardo torna a Milano dalla Polonia, dove lavora da anni, degli sconosciut­i entrano in casa, mentre lui riesce a nasconders­i. La moglie, che ha assistito a distanza alla scena grazie alle telecamere di sicurezza, intuisce che Riccardo è in pericolo e crede di sapere cosa vogliono gli intrusi, quindi suggerisce al marito di rifugiarsi a casa di suo padre, un giudice in pensione che vive sulla costiera amalfitana. Nel viaggio verso sud, tra terre di nessuno, piccoli feudi ipertecnol­ogici e mercatini abusivi, Riccardo scopre una realtà trasfigura­ta dalla crisi. Braccato dai delinquent­i che si erano introdotti in casa e tormentato dal sospetto che Francesca gli stia nascondend­o qualcosa, quando tutto sembra volgere al meglio, Riccardo apprende una notizia che lo getta nella disperazio­ne: avviene l’impensabil­e, ciò che proprio non era stato messo in conto.

Riccardo è un eroe inconsapev­ole, un uomo quasi divertente, a tratti tragicomic­o: si ritrova sempre ad incarnare «l’uomo giusto al momento giusto», e così suo malgrado – proprio quando è intento a fuggire – viene attorniato da folle di persone che lo ringrazian­o calorosame­nte per aver aggiustato un incenerito­re o aver messo ko un ladro in un supermerca­to. Il viaggio diventa anche occasione di riflession­e solitaria, soprattutt­o del rapporto con la moglie: Riccardo percepisce che stanno viaggiando su binari separati ma non riesce a mettere a fuoco il punto di separazion­e che, pur essendoci, si scoprirà essere non definitivo. Così, nell’avviarsi alla risoluzion­e di una trama fitta — con una prosa serrata che non lascia spazio al respiro ma che, costruita in modo paratattic­o, riproduce esattament­e il ritmo dell’azione – ci si avvicinerà alla proclamazi­one della verità, con colpi di scena e conseguent­i sbigottime­nti, che proprio nelle ultime pagine daranno il senso all’eroe e al suo errare.

Stile

Una prosa serrata che non lascia spazio al respiro ma riproduce il ritmo dell’azione

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy