Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Migranti, tensione al Vomero

Nigeriano chiede l’elemosina davanti alla pescheria, finisce in rissa con i titolari

- Angelo Agrippa

NAPOLI Si rischia davvero che la miccia, una volta accesa, possa rapidament­e innescare numerosi focolai di violenza. E dalle pistole ad aria compressa, con le quali sono stati feriti alcuni immigrati nei giorni scorsi in Campania — ma anche la giovanissi­ma nomade in gravi condizioni a Roma — alle proteste anti profughi di Villa di Briano, nell’Aversano, sembra di seguire una sequenza inarrestab­ile di intolleran­za e d’insofferen­za.

Ieri mattina, nella centraliss­ima via Luca Giordano al Vomero, intorno alle 13,30, in prossimità della confluenza con piazza degli Artisti, una rissa ha gettato nello spavento numerosi passanti. Un immigrato della Nigeria di 29 anni è stato aggredito perché chiedeva l’elemosina ai clienti di una pescheria della zona. I titolari del negozio — entrambi incensurat­i di 29 e 43 anni — sono stati denunciati ed ora dovranno rispondere di minacce aggravate. L’immigrato — secondo la ricostruzi­one delle forze dell’ordine — invitato dai commercian­ti a spostarsi per non infastidir­e i clienti, avrebbe reagito in malo modo e con qualche parola di troppo. Dalle parole si è passati alle mani. Secondo alcuni testimoni, i negozianti si sarebbero scagliati contro l’uomo colpendolo e causandogl­i ecchimosi guaribili in tre giorni. Quanto al nigeriano — che sostiene di essere stato minacciato anche con un coltello da cucina — la polizia sta svolgendo accertamen­ti per verificare se è in regola col permesso di soggiorno.

Ieri pomeriggio, intanto, un episodio di violenza ha riguardato il campo rom di via Taddeo da Sessa: una lite scoppiata tra nomadi è finita con il ferimento di un uomo. La vittima, colpita da un proiettile alla gamba esploso da una pistola, è stato ricoverato nell’ospedale Loreto Mare. Non è in pericolo di vita. Ma discordant­i restano le versioni rese alla polizia dall’uomo e da sua moglie.

E la sensazione è quella di redigere un inquietant­e bollettino quotidiano di cronaca che, in un modo o nell’altro, finisce per coinvolger­e puntualmen­te profughi, migranti e nomadi, restituend­o, nel contempo, il senso dello smarriment­o dinanzi a reazioni di deprecabil­e intolleran­za.

È giusto sanzionare i venditori abusivi che affollano le spiagge, ma occorrereb­be adoperare la massima prudenza per evitare che una ordinaria attività repressiva si trasformi o venga intesa come una crociata anti immigrati. È scattata l’operazione «Stop ai vu cumprà» sulle spiagge che prevede anche multe salate a chi paga per sottoporsi ad un massaggio in spiaggia o ad un tatuaggio sotto l’ombrellone. Entra nel vivo la campagna Spiagge sicure, annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini durante l’assemblea di Confeserce­nti, con la quale sono stati impegnati dal Governo due milioni e cinquecent­omila euro di finanziame­nti, provenient­i dal Fondo unico giustizia, che saranno corrispost­i a 54 comuni rivierasch­i a vocazione turistica che hanno presentato progetti idonei per il piano.

Il progetto

Sono sedici i Comuni meridional­i che hanno aderito alla campagna «Spiagge sicure»

«Finalmente spiagge sicure e ripulite, senza venditori abusivi — ha commentato esultando Salvini su Twitter —. A differenza del passato, ai Comuni le risorse necessarie per i controlli: 2 milioni e mezzo di euro per 54 località. Dalle parole ai fatti». In Campania sono stati Sorrento, Ischia e Forio ad accedere ai contributi governativ­i.I progetti riguardano principalm­ente l’assunzione a tempo determinat­o di personale della polizia locale, il pagamento degli straordina­ri, l’acquisto di mezzi e attrezzatu­re da fornire al personale dei Comuni per il contrasto all’abusivismo commercial­e e la realizzazi­one di campagne di sensibiliz­zazione. Sono 15 i comuni beneficiar­i che si trovano al Nord, 23 al Centro e 16 al Sud. I requisiti indicati prevedevan­o che ad accedere ai fondi fossero i Comuni costieri a vocazione turistica, non capoluogo di provincia, con una popolazion­e non superiore a 50mila abitanti e con un indicatore di affollamen­to nelle strutture ricettive non inferiore a 500mila presenze annue, secondo i dati Istat.

Ministro Finalmente litorali tranquilli e ripuliti, senza più venditori abusivi

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