Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Rifiuti, rischio emergenza»
De Luca: pronti ad aprire altri siti di stoccaggio per evitare cumuli in strada
«Insisto nel parlare un linguaggio di verità. Non siamo garantiti di fronte a una nuova emergenza e non ce lo possiamo consentire. Se dobbiamo aprire 10 siti di stoccaggio, ne apriremo anche 20, perché ciò che conta è non avere rifiuti per strada». Così Vincenzo De Luca, ieri, in consiglio regionale.
NAPOLI Il ritorno dell’emergenza rifiuti è un incubo che saltella sulle spalle dei campani. Vincenzo De Luca, in consiglio regionale, ha annunciato che sì, «c’è il problema di una possibile emergenza». E non si sa fino a che punto sia imminente.
Il governatore è intervenuto in aula nell’ambito del dibattito sulle modifiche alla legge sui rifiuti. «Insisto nel parlare un linguaggio di verità — ha affermato —. Non siamo garantiti di fronte a una nuova emergenza e non ce lo possiamo consentire. Se dobbiamo aprire 10 siti di stoccaggio, ne apriremo anche 20, perché ciò che conta è non avere rifiuti per strada».
Come anticipato nei giorni scorsi, il presidente della giunta regionale ha posto il voto di fiducia sul collegato alla Finanziaria che sarà approvato nel pomeriggio di oggi. La legge affronta la nomina del direttore generale dell’Ato. Viene inserito nel Piano d’ambito la possibilità di realizzare stazioni di stoccaggio a servizio degli Stir. E quindi la figura del commissario ad acta, funzionale al superamento di qualsivoglia empasse. «Ancora una volta — hanno denunciato i 5 Stelle Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello — la giunta manifesta tutta la sua debolezza imponendo la fiducia al testo sul collegato alla Legge Finanziaria». Per Stefano Caldoro «la legge regionale che viene modificata fa la cosa peggiore, passa dal compostaggio ai siti di stoccaggio, vere e proprie discariche. Si torna dunque indietro. E capita perché il piano è fallito». Insomma, per i pentastellati è stato «trovato il nome gentile di “stazioni ecologiche a servizio degli stir”, ma di fatto si tratta di siti di stoccaggio che rischiano di diventare l’ennesimo deposito incontrollato di rifiuti». De Luca ha ribattuto con sarcasmo: «Potremmo chiedere consigli tecnici alla giunta Raggi su come gestire i rifiuti». Critico anche il presidente della Commissione Terra dei fuochi, Gianpiero Zinzi: «Ci saremmo aspettati misure concrete per arginare il fenomeno dei roghi negli impianti di stoccaggio, ma niente: non è questa la priorità della giunta». Intanto, l’Arpac ha rilevato «anomali livelli di diossina» nella zona di Pascarola di Caivano, dove nei giorni scorsi è andata a fuoco un’ingente quantità di rifiuti stoccati. Stefano Sorvino, commissario Arpac, nel corso di una riunione ha poi spiegato che sono in corso altre rilevazioni. L’obiettivo, ha sottolineato, è fornire una «misura attendibile del livello di inquinamento causato dal rogo, in quanto effettuare le analisi nel corso dell’incendio determina una naturale sovrastima dei fenomeni». Proprio sull’incendio di Pascarola, il sindaco della vicina Marcianise, Antonello Velardi, che ha insediato un presidio di protesta nell’area industriale, ha anticipato la chiusura del secondo sito in dieci giorni. «Sì tratta di un impianto che tratta rifiuti in spregio ad ogni norma — ha comunicato —. Aveva un’autorizzazione per 50 tonnellate da stoccare, ne stocca 580: 11 volte la quota consentita. E ha gravissime carenze antincendio. Stiamo perciò provvedendo a controllare tutti i siti dove sono trattati i rifiuti a Marcianise. Ne abbiamo trovati ben 36, autorizzati quando non ero sindaco. Molti di questi siti sono occultati, perciò abbiamo difficoltà a censirli».
L’Arpac «Rilevato anomali livelli di diossina nella zona di Pascarola di Caivano