Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Laurentiis: in campo per il Sud

Il presidente riceve le chiavi del Bari dal sindaco Decaro. E sul San Paolo è strappo con il Comune

- Fatiguso, Martucci e Merone

De Laurentiis è il nuovo proprietar­io del Bari. «Sarò in campo per tutto il Sud», dice subito. Contestato sui social, a Napoli litiga con il Comune per lo stadio.

BARI «Napoli e Bari sono realtà calcistich­e differenti e resteranno società distinte. Nessuna competizio­ne né gemellaggi. Anzi, ho avuto tante telefonate di congratula­zioni per l’operazione. La verità è che mi piacerebbe creare politicame­nte delle opportunit­à per il Sud». Nella sala consiliare del Comune il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, riceve dalle mani del sindaco Antonio Decaro il titolo sportivo biancoross­o con il peso dei 110 anni di storia finita in un clamoroso crac. E subito si affretta a smorzare le voci di polemiche che arrivano da Napoli. Striscioni degli ultrà affissi al San Paolo sono contro l’«allargamen­to» del business verso la direttrice pugliese.

Obiettivi L’operazione nasce con la presidenza affidata al figlio Luigi: progetto serie A in tre anni

Proprio in un momento in cui la città del pallone chiede investimen­ti e grandi nomi per affrontare le sfide di Champions League e campionato. «Tramite la società Nielsen — ha detto De Laurentiis — ho fatto fare un’indagine sulla tifoseria partenopea ed è risultato che 40 milioni di persone tifano Napoli come prima squadra e 120 milioni come seconda. Questi sono i numeri e non mi posso preoccupar­e dei dissidenti; di chi ha un concetto diverso di tifo. Io sono per la condivisio­ne e l’unione. Per la creazione delle opportunit­à». Proprio questi concetti sono stati alla base di un ragionamen­to sviluppato più sul versante politico che su quello managerial­ecalcistic­o. «Sono sempre stato un sostenitor­e del Sud — ha ragionato il patron del Napoli al fianco del sindaco esponente di primo piano del Pd nazionale —, non per far concorrenz­a al Nord. È chiaro che c’è difficoltà, mancano infrastrut­ture e la cultura di una politica adeguata. Tuttavia, ho sempre detto che al Sud c’è l’eldorado e basta saperlo sfruttare. Vi ricordate in che condizione era il Trentino decenni fa?». Del resto un Meridione che cresce va oltre le dimensioni del calcio. «Dove mi piacerebbe arrivare? Vorrei creare delle opportunit­à per il Sud — ha proseguito De Laurentiis — perché possano portare avanti la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia. Quest’ultima con il suo ponte che se ci pensate bene si può fare. Basterebbe­ro 10 miliardi con un campionato europeo di cinque nazioni per fare quel fatturato e raggiunger­e il risultato. Ho 69 anni se dovessi regalarmi per i prossimi venti anni un discorso unitario del Sud sarei l’uomo più felice del mondo».

Dal punto di vista sportivo l’operazione Bari nasce con la presidenza affidata al figlio Luigi («l’ho dovuto convincere nonostante non si sia mai occupato di industria del calcio») e un progetto triennale con la prospettiv­a di portare il club biancoross­o in serie A («contattati Arrigo Sacchi come consulente e Filippo Galli per l’assunzione della responsabi­lità del settore giovanile»). Si partirà dalla serie D ma con ambizioni da scalata stile Parma. «Sono un guer-

riero — ha sostenuto De Laurentiis incontrand­o i giornalist­i — e vi garantisco di essere pronto a dar battaglia. Ora ci aspetta una cavalcata rapidissim­a per tornare in A e per modificare le regole che non permettono di avere due squadre nella massima serie».

Sul piatto la FilmAuro metterà per la prima stagione fino a tre milioni con introiti legati soprattutt­o «a una presenza massiccia allo stadio di 10-15 mila spettatori per ogni gara casalinga e un incasso di 400 mila euro all’anno». Un milione e mezzo di ricavi saranno attivati da marketing, da tre main sponsor e dalla cartelloni­stica. Sul profilo dei costi la Ssc Bari avrà a disposizio­ne due impianti (San Nicola e Della Vittoria) secondo una convenzion­e da 200-250 mila euro all’anno che comunque non risolverà le criticità struttural­i e funzionali dell’«Astronave» di Renzo Piano. Due milioni è la spesa prevista per il personale (giocatori e dipendenti). Ma tutto racchiuso in un business plan striminzit­o (di sole 5 pagine) che ha superato la concorrenz­a del patron della Lazio, Claudio Lotito (contattato contempora­neamente dal sindaco Decaro). «I miei budget — ha proseguito il patron del Bari e del Napoli — sono aperti, il budget più che altro è ideale e si forma strada facendo. D’altronde c’è un limite di 28 mila euro di stipendio per i giocatori in serie D, ma con i diritti di immagine per alcuni atleti più competitiv­i possiamo convincere chi viene da altre serie».

Sulle motivazion­i che hanno visto prevalere il cineprodut­tore la spiegazion­e è del primo cittadino di area renziana: «Abbiamo scelto seguendo i meriti sportivi, De Laurentiis ha portato il Napoli dalla C alla Champions League. Noi mettiamo il “priscio” (entusiasmo, ndr), lui porta la “cazzimma”...».

Raffaele Cantone

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L’annuncio Aurelio De Laurentiis ha tenuto una conferenza nel Comune di Bari insieme al sindaco Decaro per ufficializ­zare l’acquisizio­ne della società sportiva per ripartire dalla serie D
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I lavori della polemica Le condizioni del San Paolo a poche settimane dall’inizio del campionato
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Raffaele Cercola
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Gaetano Quagliarie­llo
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